Teatro di Peltunium (teatro, luogo ad uso pubblico)

Prata d'Ansidonia, post 1 - ante 50

Dell’edificio teatrale è stato possibile la ricostruzione della planimetria (v. pianta) in base ai resti affioranti dal terrapieno che tutt’ora lo copre. Si è stabilito, soprattutto studiando la conformazione e la colorazione del terreno su fotografie aeree, che questo edificio sorgeva in parte addossato alla cinta muraria, completamente identificata (v. pianta). La cavea, che forma un perfetto semicerchio dal raggio di 29 m, è rivolta ad oriente e, così come ad Amiternum, nella parte settentrionale risulta ricavata nel pendio del colle, mentre a sud è sorretta da due poderosi muri a volta. La testata del muro radiale che divide i due ambienti è costituita da un pilastro in opus quadratum con bugnato ad anathyrosis esterna. La Regina, in base ai resti di alcuni muri radiali, ha calcolato che i gradoni della cavea fossero sorretti da almeno ventidue cunei a volta. Egli, inoltre, descrive un cunicolo con soffitto a volta, largo 1 m e profondo 2 m ca. che permetteva il displuvio dell’orchestra ed aveva lo sbocco nel fianco meridionale del pendio. Non è possibile però precisare se questo fosse al centro dell’orchestra oppure avesse una diversa collocazione. Appartengono alla scena alcuni resti posti ai suoi fianchi. Anche qui a Peltunium, così come ad Amiternum, le strutture murarie sono variamente conformate. Esse, dal reticulatum che ricopre le strutture più alte aventi un nucleo in opus caementicium vanno al vittatum semplice, simile a quello rinvenuto in alcuni tratti delle mura urbane (Lugli, 1957). Muri di rafforzamento furono costruiti in un secondo periodo nel lato meridionale. Questi consistono in un muro, spesso m 4, addossato a quello più antico dell’angolo sud-est e in muri interposti fra le stesse costruzioni; in tutti risulta l’uso dell’opus reticulatum, sebbene questo sia a tasselli più grandi e di un rosso più vivo rispetto a quelli già esistenti

  • OGGETTO teatro
  • CLASSIFICAZIONE luogo ad uso pubblico
  • LOCALIZZAZIONE Prata d'Ansidonia (AQ) - Abruzzo , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’area occupata dall’antica Peltunium sorge in provincia de L’Aquila, tra Prata d’Ansidonia e Castelnuovo, lungo un tratto dell’antica via Claudia Nova che, attraversando il centro urbano, ne formava l’asse principale: oggi essa risulta ricalcata da un tratturo. Questa località è stata oggetto di studio da parte del prof. La Regina sia per quanto concerne la sua posizione in ambito vestino sia per i resti di antichi monumenti in essa esistenti (v. pianta). Tra questi è annoverato l’edificio teatrale. Tra il 2000 e il 2002 le campagne di scavo si sono concentrate nell'area del teatro, portando in luce: parte delle gradinate per gli spettatori e del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, le fondazioni della metà settentrionale dell'edificio scenico, la camera di manovra del sipario, il portico che chiudeva il complesso teatrale offrendo agli spettatori riparo dalla pioggia e dal sole in occasione delle rappresentazioni. In tale costruzione una notizia finora non riportata altrove è quella riguardante un frammento di rilievo, rinvenimento dovuto ai lavori agricoli, come si afferma in Notizie Scavi del 1926. Tale rilievo, in marmo, misura m. 0.30x0.24 e raffigura “una Menade che, nel vivace movimento della danza scopre il braccio e la mammella sinistra. A lei vuole avvicinarsi un vecchio che al taglio caprino del viso e della barba si direbbe Pan piuttosto che Sileno, ma che non ha piedi caprini ed è coperto da una lunga veste. Un giovane Satiro interviene a frenare le bramosie del vecchio trattenendolo e prendendolo scherzosamente per la barba. All’estremità destra un robusto ceppo di vite termina la scena. Il rilievo è di mediocre fattura, ma l’aggrupparsi delle due figure maschile e femminile non è privo di abilità, e un intendimento comico felicemente riuscito si deve rilevare nel volto proteso e acceso di desiderio del vecchio e nel gesto scherzosamente energico del giovane". Non è improbabile che non un episodio mitico, ma una rappresentazione buffonesca di esso sul teatro, sia riprodotta sul rilievo in base a questa descrizione data dal Paribeni, e dalla foto da questi riprodotta, mi sembra che tale frammento sia strettamente connesso al tipo di rappresentazione che si teneva nel teatro; questa era evidentemente l’Atellana, farsa buffonesca largamente diffusa in Campania
  • TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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