rilievo/ storico

testa di barbaro, Roma, SECOLI/ II metà

Testa di barbaro, pertinente a un rilievo storico, posta al centro del rilievo moderno. La testa antica è conservata sino a metà circa del collo, cui è stato aggiunto il resto del collo ed un busto panneggiato; la testa, rivolta verso destra, reca un copricapo di tipo orientale (pileus) sopra una ricca capigliatura lavorata sommariamente a scalpello sulla nuca, mentre la parte sulla fronte e la folta barba, presentano evidente l'impiego di solchi e fori di trapano. Le sopracciglia sono indicate da sottili incisioni, che compaiono anche all'attaccatura della barba sulla guancia destra. Ispirandosi al pezzo antico, lo scultore del XVII secolo ha aggiunto al rilievo altri busti maschili di "barbari", tutti di profilo verso destra: all'estremità sinistra si nota, inciso sulla lastra di marmo, il disegno di una testa virile imberbe con copricapo, mai terminata; segue una testa maschile imberbe con profilo nettamente ispirato alla testa adiacente antica, con profonde rughe segnate sulla fronte, sulle guance e sul collo, e capigliatura a corti ricci segnati al centro da fori di trapano. A destra della testa antica è una testa giovanile, anch'essa imberbe, a rilievo molto basso, con capigliatura corta e liscia che sfugge dal copricapo: all'orecchio destro è un orecchino ad anello, probabilmente ispirato a quello che nella testa antica potrebbe sembrare un orecchino, ma in realtà è un ricciolo della barba. All'estremità della lastra di marmo, irregolarmente conservata, resta il copricapo di un'altra figura, rozzamente completata in cemento in un secondo tempo, da una diversa mano. La Guerrini ha giustamente posto in rilievo l'antichità della sola testa barbata, e la sua probabile appartenenza, date le dimensioni, ad un rilievo storico più che ad un sarcofago, mentre il Paribeni aveva considerato antico tutto il pezzo, proponendone un inquadramento in periodo traianeo. Questa datazione non è ritenuta convincente dalla Guerrini, che preferisce indicare per la testa antica un periodo intorno alla metà del II sec., mentre è più iconografico che stilistico il confronto proposto con il frammento di rilievo con barbaro del Museo Nazionale Romano, la cui collocazione e cronologia rimangono problemi aperti

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