rilievo
Ganimede e l'aquila,
Roma,
non determinabile
Medaglione marmoreo circolare di cui si conserva parte del bordo, forse parte di una decorazione architettonica
- OGGETTO rilievo
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MISURE
Diametro: 33 cm
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CLASSIFICAZIONE
EDILIZIA/ ELEMENTI ARCHITETTONICI / ELEMENTI DECORATIVI E DI ARREDO
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Mattei di Giove
- INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Sichtermann ha giustamente incluso la scena tra quelle di "Entführung" (rapimento) di Ganimede (Ganimede è già stato rapito e si libra nell'aria con l'aquila: cfr Sichtermann 1953, p. 87); la posizione dell'aquila di profilo, insolita in questo tipo di rappresentazione (più comune è quella con l'aquila vista di fronte, dietro il corpo di Ganimede), può trovare confronto puntuale con quella raffigurata su uno dei lati brevi del monumento funerario degli Enni a Sempeter, databile in età antonina (Engemann 1973, pp. 20-21, tav. 7, b-d; il braccio di Ganimede passa in questo caso dietro il collo dell'aquila). Riguardo alla funzione del pezzo, si può con ogni probabilità escludere, per motivi stilistici ed iconografici, che si sia trattato di un oscillum (il ratto di Ganimede non sembra neppure comparire tra le raffigurazioni sinora note sugli oscilla, in massima parte a carattere dionisiaco: si veda un elenco di temi in Lippold 1921, p. 40 ss. e, in generale, Pailler 1969), mentre è forse più verosimile supporre che, come altri rilievi con lo stesso soggetto, facesse un tempo parte di una decorazione architettonica: la rappresentazione del ratto di Ganimede compare nei soffitti di monumenti funerari, ove assume un particolare significato simbolico (Engemann 1973, p. 22 ss; cfr ad esempio il rilievo da Portogruaro databile nel II sec. d.C.: Zovatto 1971, p. 45, n. 343, ed Engemann 1973, p. 16), ma è impiegata anche frequentemente ad ornamento di soffitti di grossi architravi, o di lastre di copertura di lacunari (cfr ad esempio Mansel 1969, fig. 11; Fasti Archaeologici 1969-70, n. 6579, per la decorazione degli architravi di un propylon che conduce alle grandi terme severiane di Perge; si veda anche Frova 1968). Il rilievo è probabilmente identificabile con l'acquisto fatto da Asdrubale Mattei il 26 aprile 1616 "per un bassorilievo d'un Ganimede portato da un'aquila preso da un scultore sotto l'araceli incontro a Mons.re Carra d'oro" (AM 41, IV, fol. 23). Provenienza ignota
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200122309
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- DATA DI COMPILAZIONE 1978
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0