insediamento (insediamento urbano)

Macerata Feltria, III a.C - VII d.C

Il municipio romano di Pitinum Pisaurense è ubicato in località Pieve di San Cassiano a circa 1 km da Macerata Feltria (PS), su un ampio terrazzo alla confluenza tra il torrente Apsa e il fosso di Cacciarvello a 321 m s.l.m. Sorge in posizione collinare nella regione storica del Montefeltro lungo un diverticulum intervallivo della via Flaminia che dal municipium di Forum Sempronii, transitando per Urvinum Mataurense, collegava Pitinum alla valle del fiume Ariminus e al municipium di Ariminum, sulla costa adriatica. L'unica fonte classica che menziona il municipio pitinate è Plinio nella sua Naturalis Historia (III, 114). Alla scarsità di fonti letterarie fa riscontro un discreto numero di fonti epigrafiche, frutto di ritrovamenti antichi e moderni che offrono un quadro abbastanza dettagliato su alcune magistrature civili e religiose. Le testimonianze epigrafiche attestano che la città era iscritta alla tribù Oufentina ed era retta dai quattuorviri iure dicundo, cioè da due magistrati che amministravano la giustizia e da due che invece erano addetti ai lavori pubblici. Il centro romano venne fondato tra la fine del III e l'inizio del II a.C., come si deduce dagli abbondanti materiali ceramici a vernice nera ritrovati nell'area urbana. L'area di Pitinum è stata indagata, a diverso titolo, sin dagli anni '70 del secolo scorso. Lo scavo negli anni 1970 e 1973 ha portato alla scoperta di un edificio con caratteristiche termali, nella zona più meridionale della città romana. Esso costituiva il limite sud dell'impianto urbano ed era sfiorato dalle piene del torrente Apsa. Per tale ragione l'edificio risulta protetto a valle da un alto muro, rinforzato in una seconda fase con contrafforti. Lo scavo ha messo in luce vari ambienti con quattro canalette che si incrociano nel punto più meridionale dell'edificio e un'area scoperta ad ovest di essi. Tra questi ambienti si riconosce un vano principale che ha subìto in seconda fase una parziale ristrutturazione con l'innalzamento della pavimentazione che è stata dotata di suspensurae per il passaggio dell'aria calda. L'ambiente riscaldato e il ritrovamento di molti tubuli fa supporre la pertinenza delle strutture ad un edificio termale. Lo scavo degli anni '90 ha riguardato la parte sommitale del municipium. La parte più alta della collina di San Cassiano posta tra il torrente Cacciarvello e il torrente Apsa, in età romana era sostenuta da un largo muro. Di esso ci rimane una sicura testimonianza nell'abside della Pieve di San Cassiano. In occasione dei lavori di consolidamento della Pieve di San Cassiano sono state organizzate delle campagne di scavo a N della Pieve (1970, 1988), che hanno portato alla scoperta di una strada lastricata pertinente alla città romana, posta al di sotto del cimitero medievale. Le più recenti campagne di scavo (anni 2013-2015 - Tecne srl, Università di Urbino) operate nell'area sommitale del complesso, hanno riportato alla luce strati pertinenti al periodo di trapasso del municipium (IV-VI secolo d.C.) in cui si assiste alla trasformazione dell'edilizia residenziale e degli spazi pubblici (con successivi abbandoni); gli ambienti conservati per lo più a livello di fondazione sono relativi alla zona urbana dell'abitato con probabili botteghe e magazzini. La fine della città è da collocare durante le guerre greco-gotiche (535-553 d.C.). I dati archeologici di cui disponiamo sembrano suggerire comunque una sporadica frequentazione dell'area fino al VII secolo d.C

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