Grossa lastra in marmo rettangolare, integra, con lievi scheggiature sui bordi. Il campo epigrafico è delimitato da una doppia cornice a rilievo. L’iscrizione, di diedi righe, risulta molto ben accurata con lettere apicate e segni d’interpunzione triangolari, ma con alcuni errori grammaticali. Si tratta della riparazione e restituzione del monumento funerario e delle iscrizioni, evidentemente danneggiati, pertinenti a Heraclides Menodotus e alla madre Calliste e al fratello da parte di Tiberius Palutius Lupus, Tiberius Plautius Evaristus e Aulus Plautius Synegdemus. Su base paleografica l’iscrizione può datarsi tra il I e il II sec. d.C