Apollo saettante

Statua maschile mutila in marmo greco ritraente figura divina, Firenze, II

Ad essere raffigurato, di dimensioni maggiori del vero, è Apollo, colto nell’atto di tendere un arco che il dio impugnava con la sinistra

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo greco insulare
  • MISURE Profondità: - cm
    Diametro: 186 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Corsini a Castello
  • LOCALIZZAZIONE Villa Corsini a Castello
  • INDIRIZZO Via della Petraia 38, 50141 Firenze, Firenze (FI)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Reperto ubicato nella sezione “Balconata dell'Orchestra”
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE È stato solo grazie al recente intervento di restauro e alle meticolose analisi che lo hanno accompagnato, condotte dal dipartimento di chimica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che la testa ha restituito le tracce di un’insospettata policromia, ancora ben riconoscibile nella resa delle pupille disegnate a polvere di carbone. Le tracce di pigmenti gialli (litargirio e goethite) rinvenuto nei solchi più profondi dei capelli non lasciano, invece, dubbi sull’originaria colorazione bionda delle chiome, in alcuni punti ravvivate da sfumature rossastre ottenute con l’ematite. Con un piccolo sforzo di immaginazione è, quindi, possibile restituire al volto del dio i suoi originali colori che, come di consueto accadeva nella scultura antica, costituivano il necessario completamento di un’opera in marmo. La “scoperta” risulta tanto più importante se si considera il limitatissimo numero di sculture di soggetto apollineo che abbiano preservato resti della loro colorazione; fra queste si ricordano alcune repliche del tipo dell’Apollo Kassel che, similmente a quanto attestato anche per il marmo oggi a VillaCorsini, hanno restituito modeste tracce di un pigmento rosso nei capelli. Nei tratti limpidi del volto, nelle labbra leggermente dischiuse e nel taglio quasi metallico delle sopracciglia, è facilmente riconoscibile il modello dell’Apollo Liceo. Il celebre capolavoro della scultura attica di età tardo classica, dubitativamente attribuito allamano di Prassitele, sembra offrire il confronto più diretto anche per la resa dell’acconciatura, che presenta numerose assonanze con quella dell’Apollo Fiorentino. Se la testa sembra, quindi, riconducibile a un tipo particolarmente apprezzato nella tradizione copistica romana, il corpo è ben lontano dall’essere una replica di quel celebre capolavoro attico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO Le superfici accuratamente levigate visibili in più punti (naso, mantello, dita etc.) testimoniano la lunga e complessa storia collezionistica dell’opera che, a partire dalla fine del XIX secolo, era ospitata nel Salone del Nicchio del Museo Archeologico di via della Colonna. Successivamente spostata in una delle arcate del giardino, come attestato dalle guide del Museo e dalle riproduzioni fotografiche degli anni Venti e Trenta del Novecento, la colossale statua fu, infine, trasferita nel deposito di Villa Corsini in seguito alla risistemazione del MuseoArcheologico resasi necessaria dopo i danni subiti dall’alluvione del 1966. Da allora l’opera è stata difficilmente visibile sia per il pubblico che per gli studiosi, anche a causa del suo precario stato di conservazione, che ha reso necessario un complesso lavoro di ripristino e consolidamento conclusosi da poco
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900650664
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Corsini a Castello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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