Castello di Castronovo di Salino (insediamento castello)

Varese Ligure, ca XII - ca XIV

I resti dell’impianto fortificato di Castronovo si trovano a circa un chilometro di distanza dall’abitato di Salino, alla quota di 600 m s.l.m., poco sotto la sella di crinale tra il Monte delle Rocche e il Monte Tre Castagni. Il castello faceva parte, insieme ad altri fortilizi, di un articolato sistema di difesa e controllo di un’area nevralgica della Val di Vara, dove transitava il percorso che, proveniente da Carro, risaliva in Valle Stora. Le fonti archivistiche ci informano che la fortificazione appartenne ai signori di Passano, presumibilmente per infeudazione dall’abbazia di Brugnato. La prima citazione documentaria di Castronovo risale al 1145, quando i da Passano si assoggettano al comune di Genova, mentre nel secolo successivo la fortificazione risulta nelle mani dei Fieschi, per poi passare definitivamente nel 1386 sotto il dominio genovese. L’abbandono definitivo della fortificazione è descritto nella cronaca del Cesena, redatta nel 1558, e posto in relazione alle distruzioni perpetrate nel 1397 dalla potente famiglia ghibellina dei Bertolotti, interessata ad estendere la propria influenza sul territorio di Varese Ligure. Il sito di Castronovo è stato oggetto di saggi di scavo, condotti nel 1962 ad opera dell’ISCUM, che hanno permesso di precisare la planimetria e la struttura materiale di una parte dell’impianto, oltre alla sua cronologia di utilizzo. Il fortilizio è risultato costituito da una torre isolata, a pianta quadrangolare, con spazio interno di 4x4 m e spessori murari di 1,3 m circa, finalizzata a svolgere al contempo funzioni militari e abitative. La tecnica muraria denota l’impiego di elementi litici sbozzati posti in opera su corsi regolari. I sondaggi effettuati nel sedime interno alla torre hanno rivelato una successione stratigrafica poco articolata, che è stata riferita all’ultimo periodo di utilizzo del manufatto. I materiali ceramici rinvenuti, costituiti da ceramiche prive di rivestimento da fuoco (olle e testelli) e recipienti fini da mensa, tra cui graffita arcaica savonese e abbondante maiolica arcaica, sono riferibili a un orizzonte cronologico di XIII-XIV secolo

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