Castellaro di Vigo di Framura (insediamento castelliere)

Framura, ca IV a.C - ca II a.C

Sul Monte Castellare (208.8 m s.l.m.), presso la località di Vigo, si conservano le tracce di un insediamento ligure, anticamente posto a sentinella del crinale che dalla costa conduce al Passo di S. Nicolao. Già a partire dall'Ottocento la tradizione erudita tramandava la notizia di rinvenimenti occasionali effettuati sul sito e riguardanti contesti sepolcrali, monete romane e oggetti in metallo prezioso, lasciando supporre la presenza di un antico abitato. Le ricerche archeologiche condotte da L. Cimaschi nei primi anni Cinquanta hanno effettivamente confermato la presenza di un insediamento arroccato, di cui sono ancora visibili resti di murature in pietra calcarea, addossati a due speroni di roccia, ormai nascosti dall'abbondante macchia mediterranea. Le raccolte di superficie e i successivi interventi di scavo hanno permesso di recuperare un cospicuo complesso di frammenti ceramici, rappresentati in prevalenza da ceramica grezza e anfore (anche massaliote) in associazione a ceramica comune e laterizi, che suggeriscono una frequentazione dell’insediamento dalla tarda Età del Ferro all'epoca della Romanizzazione (IV-II secolo a.C.). Secondo alcune ipotesi interpretative il castellaro potrebbe aver svolto il ruolo di centro “fortificato” deputato alla difesa del vicino vicus (Vigo di Framura), forse connesso all'antica viabilità di crinale che correva parallela alla costa sui rilievi del Golfo della Spezia fino al Tigullio, dove in epoca romana si ricongiungeva con la direttrice dell’Aurelia. In relazione all'insediamento ligure devono essere interpretate le evidenze riferibili a un nucleo di tombe, attribuite alla tarda Età del Ferro e alla fase di romanizzazione, segnalate dal P.T.C.P. della Regione Liguria poco a sud-ovest della sommità del Monte Castellare, in località Case Vigo, dove il rilievo si sviluppa con un’ampia sella tendenzialmente pianeggiante

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