MONTE MUCCHIO DELLE SCAGLIE/COLDIRODI (insediamento tracce di insediamento)

Sanremo, età romana

La denominazione di questa località, in corrispondenza di Capo Nero (Sanremo) deriverebbe, come ancora ricordano le fonti orali odierne, dalla sottostante presenza della cava di pietra –attualmente dimessa ed adibita a discarica-, o, comunque, dall’attitudine della pietra locale a fratturarsi in scaglie. La posizione di questo promontorio, protesa verso il mare, gode di un’ampia visuale, sia verso occidente (Ospedaletti, Enamurai, la costa francese) che verso oriente, oltre ad essere in collegamento visivo con siti ubicati sulla prosecuzione verso nord del crinale (ad es. Croce di Padre Poggi). Attualmente, il sito è pressoché interamente occupato da strutture, residenziali e produttive (case, serre e spazi adibiti a coltivo). La ricognizione condotta dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria nel2003, ha permesso di individuare in un’area circoscritta ed interstiziale fra dette strutture moderne, materiale ceramico di età romana (specie anforico, tra il quale frammenti con impasti anche di area vulcanica tirrenica) e un frammento di pietra ollare. Tuttavia, permangono dubbi sull’affidabilità di tale giacitura, trattandosi di un lembo periferico –oltre al quale non è possibile inoltrarsi- del promontorio e in una situazione assai rimaneggiata. Questi ritrovamenti si collocano comunque entro la scia dei reperti mobili noti per questo sito, dove sono stati eseguiti scavi anche negli anni Ottanta. In passato, sul sito viene descritto un “ammasso di pietrame informe contenente frammenti ceramici (dal III a.C. al IV sec. d.C.)”, che ha fatto ipotizzare l’esistenza di una torre di vedetta, circondata forse da un recinto; gli scavi degli anni Ottanta hanno invece parzialmente messo in luce una costruzione a pianta rettangolare in pietre a secco, che potrebbero indiziare tracce di un abitato

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