TRACCIATO DELLA VIA ROMANA IULIA AUGUSTA (strada, infrastruttura viaria)

Ventimiglia, I a.C.

La strada è localizzata nella zona pianeggiante di Latte, dall'età romana zona di insediamento e di coltivazione intensiva, per clima e buona ricchezza d'acque. La zona è occupata, tuttora, da ville storiche, di età medievale e moderna, legate alle famiglie più abbienti di Ventimiglia. Memoria del tracciato è presente in via delle Rose ed una tradizione locale vi colloca la Villa di Giulia Procilla, madre di Giulio Agricola, trucidata nel 69 d.c. dai partigiani di Otone. L'esistenza di vasti poderi già in epoca romana è indirettamente confermata, oltre che dal ritrovamento di consistente materiale ceramico nella zona a mare dei Giardini Hanbury, anche dalla presenza, nella baia e tra gli scogli di materiali afferenti ad almeno due diversi naufragi in epoca classica. Inoltre, notizie della fine del XIX sec. rivelano la presenza di avanzi di edifici e tombe di età romana. Pochi saggi di scavo eseguiti lungo la cosidetta via delle Rose, hanno restituito parte del selciato della Via Julia Augusta, confermando così la tradizione. Il saggio praticato sotto il ponticello napoleonico ha consentito il ritrovamento di un tratto di selciato e di un cordolo per l'incanalamento delle acque di ruscellamento, del tipo di quelli già documentati nel tracciato della via consolare ad Albenga e nel tratto a ponente dei Giardini Hanbury. Un ulteriore saggio è infine stato fatto davanti all'ingresso di Villa Banchieri, denominata Honesto Otio, dove furono praticati due sondaggi: uno lungo la stradina in pendio che porta alla spiaggia, e che una volta metteva alla cappella di Sant'Anna, e l'altro di fronte all'ingresso, dove erano conservati alcuni massi squadrati, ricavati nella stessa arenaria utilizzata sia per i capitelli del colonnato delle Terme di Albintimilium che per il guado di Vallecrosia. Un terzo saggio, infine, forniva la conferma stratigrafica di quanto sinora supposto. Sotto una maceria di pietre e tegoloni, 50 cm sotto il piano attuale, furono raccolti frammenti di anfore tipo Dressel 20 ed alcuni frammenti di terra sigillata sud gallica di età vespasiana. Il tracciato sembra provenire da est, dall'area di Porta Canarda per proseguire verso ovest sino a raggiungere Villa Eva; qui gli scavi archeologici (anni 2000, 2005, 2007) hanno individuato tracce di un insediamento, probabilmente di una villa marittima e residenziale di età romana. Verso est, invece, la strada sembra proseguire sino a Porta Canarda dove, nel 2007, è stata fatta una indagine archeologica che ha messo in luce un piano di calpestio costituito da piccoli ciottoli e terra battuta. Durante l'indagine non sono stati ritrovati materiali datanti, ma è stato possibile confermare, grazie anche alle ricerche d'archivio, una continuità d'uso del tracciato che non ha subito grosse varianti nel corso dei secoli

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