TANA DELLA GIACHEIRA (giacimento in cavità naturale frequentazione antropica)

Pigna, Età dei metalli

La grotta si apre a 580 m slm, sulle pendici del Toraggio, nella Valle del Corvo, alla confluenza di questo corso con il Rio Muratone.Secondo A. Issel essa ha restituito ossa umane e resti di Ursus spelaeus. L'apertura della caverna immette in un breve corridoio iniziale che porta sull'orlo di un vasto pozzo profondo 13 metri. Le informazioni piú importanti ci sono date Arturo Issel, che visitò la grotta nel 1887. Il suolo della camera che si apre alla base del pozzetto è ricoperto da un grosso corpo di frana composta da massi e clasti di grandi e medie dimensioni che per uno spessore di almeno un metro copre il fondo della grotta. Alla base della parete opposta al pozzo si aprono due passaggi a un'altezza di circa 4 metri l'uno dall'altro: sono due cunicoli paralleli lunghi 6 metri separati da un diaframma roccioso, che si ricongiungono in una sala interna. Si tratta di una saletta lunga una decina di metri, in cui si aprono alcune conche piene d'acqua. Procedendo carponi si supera un altro angusto cunicolo che porta in una terza stanza dalla volta bassa e priva di stalattiti. Una galleria discendente da est a ovest, dal suolo melmoso, conduce, dopo un percorso di 6-7 metri, nel punto piú profondo dove si apre una spaccatura verticale in cui rumoreggia un corso d'acqua. Nel 2013 la grotta è stata oggetto di un sopralluogo condotto dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria. Nel corso del sopralluogo, superato lo stretto cunicolo, nella seconda camera, sono stati raccolti frammenti di faune, ma è stato rilevato che la grotta non sembra presentare alcun deposito archeologico

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