Via Annia, Le Zone archeologiche del Veneto, 28 002 01 (sito pluristratificato)

Agna, post 150 a.C - ante 100 d.C

L'evidenza aerofotografica di un tracciato rettilineo tra Rottanova e Agna lungo oltre 4 chilometri viene riconosciuta nel 1984 e subito ricondotta alla via Annia. A pochissima distanza dal tracciato, sempre durante gli anni '80 del secolo scorso, si individua un pozzo di età romana, con rivestimento in laterizi ad arco di cerchio e parte inferiore in frammenti di laterizio, che purtroppo non è stato oggetto di indagine scientifica ma, dopo essere stato parzialmente smontato, è stato nuovamente reinterrato. Nel 2007/08 il “Progetto Agna e Bagnoli. Archeologia dei paesaggi medievali” dell'Università di Padova ha condotto una campagna di survey nella zona di Agna che ha portato alla mappatura di una buona concentrazione di siti tardoantichi ed altomedievali nei pressi della chiesa di Agna. Nel 2010 una lottizzazione comunale presso via Cromer fornisce l'opportunità di indagare il tratto del tracciato stradale più prossimo all'abitato attuale di Agna: lo strato archeologico, che viene individuato a meno di un metro dal piano di campagna, risulta decapato dalle profonde arature meccaniche. Vengono riconosciuti i due fossati laterali della strada: questi appaiono come due fosse a sezione semicircolare schiacciata profondi 60 cm e larghi 2 m con in mezzo un riporto di limo sabbioso molto pulito e compatto su cui doveva essere in origine impostata la massicciata alla base della carreggiata. I pochissimi materiali rinvenuti sul fondo dei fossati laterali si riferiscono genericamente all'epoca romana. La distanza tra gli assi delle scoline è di 20, 37 m per una larghezza complessiva della strada che doveva aggirarsi attorno ai 24 m. A 200 m circa dal tracciato viario le ricognizioni del 2007/08 avevano segnalato il rinvenimento di laterizi associati a frammenti di terra sigillata italica, per cui si sono aperte due trincee tra loro parallele: l'indagine archeologica ha messo in luce la strutturazione spondale di un canale con andamento nord sud caratterizzato da frammenti di pietra calcarea disposti più o meno fittamente con alcuni frammenti di laterizio e di ceramica di impasto grezzo. I pochi materiali trovati nel riempimento rimandano a contesti di età romana databili tra il II sec a.C. e la prima età imperiale, anche se non si esclude possano essere stati intercettati da fenomeni di erosione di livelli più antichi da parte dell'alveo e inglobati successivamente nella struttura

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