Monte Lozzo, CAV, III, F. 64, 105 (insediamento)

Lozzo Atestino, post 1300 a.C - ante 900 a.C

Le prime ricerche sul Monte Lozzo si devono all'Ing. Cordenons che, nel 1884 rinvenne in località Prà industria litica levigata e scheggiata (tra cui un paio di frammenti di ascia in pietra verde, due cuspidi di freccia e diversi nuclei), assieme a frammenti di ceramica protostorica. Dalla stessa zona emersero pure tracce di sei focolari, da uno dei quali provengono due frammenti di cranio umano. Successivamente, Alfonsi condusse tra il 1902 ed il 1903 delle ricerche che lo portarono ad individuare un fondo di capanna con materiali ceramici riferibili all'età del Bronzo recente e frammenti di una verghetta in bronzo, in località Rivale di Prà. L'anno successivo individuò in località Prà un secondo pavimento di capanna, questa volta con un focolare e materiali ceramici simili a quelli trovati l'anno precedente a Rivale di Prà. Un secondo focolare associato ad un pavimento di capanna venne alla luce anche a Preara, località dalla quale nuovamente rinvenne litica e ceramica protostorica. Altri due focolari vennero alla luce nelle vicinanze della vetta, in località Mazzareo. I materiali dei quattro siti, purtroppo non tenuti distinti da Alfonsi, risultano inquadrabili tra un'età del Bronzo recente (XIII sec a.C.) ed una fase iniziale dell'età del ferro (IX sec a.C.). Va segnalato, inoltre che nel 1981 vennero individuati manufatti litici riferibili al Paleolitico lungo il versante meridionale del monte Lozzo

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