Vignalon, CAV, III, F. 64, 101 (area ad uso funerario tomba)

Lozzo Atestino, post 1150 a.C - ante 900 a.C

Durante lavori per l'impianto di un vigneto nel Podere Vernazze in Località Vignalon, venne alla luce nel 1904 una sepoltura ad incinerazione in vaso deposto in pozzetto: il corredo era costituito da un anellino in bronzo ed una fibula ad arco semplice con quattro noduli sull'arco (tipo 235 nella suddivisione della von Eles per i PBF), un vaso zoomorfo ed una punta di freccia. Dal momento che nei terreni circostanti furono ravvisate diverse chiazze di terreno scuro misto a carbone, ed una seconda fossa con terreno bruciato misto ad ossa, Ghirardini decise di intraprendere, nella seconda metà dell'ottobre 1904, una sistematica ricerca archeologica che affidò ad Alfonsi ma che purtroppo portò solamente al rinvenimento di un secondo pozzetto con all'interno i resti molto frantumati del cinerario e scarse ossa combuste. Ad un centinaio di metri dalla tomba furono individuati i resti di un “pavimento formato da ciottoli trachitici”, interpretato dagli scavatori come un possibile struttura di abitato. La tomba è datata, in base alla fibula, al Bronzo finale (X sec a.C.)

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