L'accensione dei cotturi

a cura di Omerita Ranalli, pubblicato il 24/09/2021

Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale

La preparazione delle fave di San Nicola inizia nelle ultime settimane di novembre: dopo la benedizione del parroco alla Casa di San Nicola, un comitato provvede alla cura delle fave, che saranno cotte in piazza. Si stima che ogni anno per la realizzazione della festa siano cotti circa otto quintali di fave, mentre per realizzare i pani votivi e i biscotti per i bambini si impiegano circa venti quintali di farina.

 

Nella piazza della Chiesa del SS. Salvatore il comitato dispone i grandi caldai (cotturi) al centro della piazza; all’interno dei caldai sono già state messe in ammollo le fave, che saranno poi cotte pubblicamente e infine consumate. Ogni caldaio è fissato su una base al di sotto della quale è stata preparata una catasta di legna. La sera del 5 dicembre, vigilia della festa, il parroco provvede a impartire la benedizione e, subito dopo, dà il segnale per l’accensione dei fuochi.

I ragazzi del paese gareggiano per accendere il fuoco e portare i caldai alla temperatura di ebollizione; l’accensione si realizza per mezzo di una fiaccola, sulla cui sommità è posto un panno imbevuto di sostanze infiammabili. Verrà premiato il cotturo che per primo raggiunge l’ebollizione; saranno poi gli adulti a curare il fuoco e la cottura.

 

La cottura delle fave è seguita con grande partecipazione della comunità; un tempo le fave e il pane benedetto, la panetta, venivano distribuiti ai pellegrini, mentre oggi sono distribuiti tra quanti partecipano alla festa. Il giorno seguente prosegue la distribuzione delle fave, casa per casa, curata dal comitato; terminata la distribuzione si rientra in chiesa e si percorre in ginocchio la navata, in segno di ringraziamento.

Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, L’accensione dei cotturi, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, L’accensione dei cotturi, fotografia digitale

Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, Preparativi per l’accensione dei cotturi, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La cottura delle fave, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La distribuzione delle fave, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La distribuzione delle fave, 2009, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La distribuzione delle fave, 2009, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La distribuzione delle fave, 2009, fotografia digitale

Bibliografia

Antonio De Nino, Usi abruzzesi, Vol. I, Firenze, 1879 , p. 118

Emiliano Giancristofaro, Tradizioni popolari d'Abruzzo, Roma, 1995 , pp. 268 - 271

Emiliano Giancristofaro, Il Mangiafavole. Inchiesta diretta sul folklore abruzzese, Firenze, 1971 , p. 281

Roberto Monasterio - Omerita Ranalli, Abruzzo in festa, Pescara, 2019 , pp. 148 - 149