Cappelle Medicee

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  • DESCRIZIONE Le Cappelle Medicee, sede dal 1869 di un museo statale, sono intimamente legate alla storia e allo sviluppo del complesso monumentale di San Lorenzo, del quale costituiscono parte integrante, e ai Medici, che elessero la chiesa loro basilica palatina e loro mausoleo. Dall’ingresso del museo, posto in piazza Madonna degli Aldobrandini nella zona absidale della chiesa, si accede alla Cripta ottagonale, coperta da volte a crociera ribassate e impostate su larghi pilastri in pietra serena. Qui sono conservate le spoglie mortali dei granduchi di Toscana deposte nelle cappelle e ai fianchi dei pilastri, assieme ai propri familiari, per volontà di Leopoldo II di Lorena nel 1857. Al piano superiore troviamo la Cappella dei Principi, mausoleo della famiglia Medici, destinato ad esaltare la figura dei granduchi di Toscana; l’architettura è stata concepita come una vera e propria chiesa a pianta centrale che si appoggia alla zona absidale della basilica laurenziana. Il corpo ottagonale scandito esternamente da absidiole e ampie finestra culmina in una imponente cupola. Il cantiere, avviato per volontà di Ferdinando I, fu diretto fino al 1650 da Matteo Nigetti, vincitore del concorso indetto nel 1602, che seguì un progetto ispirato alle idee di Giovanni de’ Medici, uomo d’arme e architetto lui stesso. I lavori, che procedevano lentamente, subirono un’accelerazione nel corso del Settecento grazie all’intervento di Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina e ultima discendente della gloriosa casata fiorentina. Fu quindi realizzata la cupola, progettata da Ferdinando Ruggieri, ma la morte della principessa (1743) determinò l’interruzione dei lavori, lasciando la copertura priva della lanterna apica+le. Tra il 1828 e il 1837 il pittore neoclassico Pietro Benvenuti decorava la cupola con un ciclo di affreschi raffiguranti le Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento; mentre nelle cornici esagonali, prossime all’oculo, troviamo le immagini degli Evangelisti e di quattro Profeti. L’altare maggiore è stato assemblato con pannelli in pietra dura afferenti a diverse epoche e provenienze, negli anni a ridosso dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, mentre la pavimentazione, affidata all’Opificio delle Pietre Dure negli ultimi decenni dell’Ottocento, fu terminata solo nel 1962. Il prezioso rivestimento barocco in marmi e pietre dure, materiali incorruttibili ed eterni, allude alla gloria imperitura e all’immortalità dell’anima individuale e della casata medicea. Dalla Cappella dei Principi si accede alla Sagrestia Nuova di Michelangelo, nata dalla volontà di papa Leone X Medici al fine di onorare la memoria del padre Lorenzo, dello zio Giuliano insieme al fratello Giuliano duca di Nemours e al nipote Lorenzo duca di Urbino. Michelangelo lavorò alla Sagrestia per quattordici anni a partire dal 1520; con il suo trasferimento a Roma nel 1534, il cantiere fu portato a compimento da Giorgio Vasari e da Bartolomeo Ammannati. Il vano consta di uno spazio cubico sormontato da una cupola emisferica. Le pareti intonacate di bianco sono scandite da paraste scanalate, cornici, modanature e finestre trabeate in pietra serena. La parte inferiore della Sagrestia è rivestita di marmo su tre lati. Dei quattro monumenti sepolcrali previsti furono realizzati solamente quelli di Giuliano duca di Nemours e di Lorenzo duca di Urbino. Con la riforma del Ministero del 2014 il Museo afferisce al polo denominato Musei del Bargello insieme ad altri quattro istituti (Museo Nazionale del Bargello, Museo di Palazzo Davanzati, Complesso di Orsanmichele, Museo di Casa Martelli)
  • COMPLESSO DI APPARTENENZA Complesso Laurenziano

dal catalogo

DOVE SI TROVA

indirizzo Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6 (FI), Toscana