Museo del Paesaggio
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DESCRIZIONE
Il Museo del Paesaggio è un’istituzione culturale profondamente legata al territorio del Lago Maggiore e alla sua comunità. Questo legame, che è alla base della sua costituzione, si è consolidato in più di un secolo di vita ed è anche il fondamento della sua missione. Il Museo nasce nel 1909, quando Antonio Massara, suo fondatore, individuando nel paesaggio il maggiore valore del territorio del Verbano, avvia un’opera di sensibilizzazione e divulgazione che culminerà proprio nella costituzione del Museo del Paesaggio.Il Museo mantiene un rapporto vitale con il paesaggio attraverso un’attività continua di ricerca, tutela e promozione artistico culturale. Anche la formazione rientra nella mission del Museo, realizzata attraverso una serie di differenti attività che comprendono eventi, workshop, seminari e laboratori per adulti e bambini.La sua principale sede espositiva è a Palazzo Viani Dugnani a Verbania Pallanza, che ospita la Gipsoteca Troubetzkoy, la collezione di scultura Arturo Martini, la Pinacoteca e le mostre temporanee.Nato nel 1909 come “Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti” per volontà di Antonio Massara, nel 1914 assunse l’attuale denominazione di “Museo del Paesaggio”, poiché, come recita l’articolo 3 dello Statuto, lo scopo per il quale venne fondato era quello di “favorire lo studio delle bellezze naturali e artistiche della regione e promuoverne la tutela”. Nello stesso anno 1914 trova nuova sede nel palazzo sei-settecentesco Viani-Dugnani di proprietà comunale. Nel 1926 si inaugura la “sala del Divisionismo italiano” e nel 1940 la gipsoteca che ospita le opere donate dagli eredi dello scultore Paolo Troubetzkoy. Altre donazioni si susseguono nei decenni successivi andando ad arricchire sempre più le collezioni del Museo, che arrivano a occupare l’intero complesso del palazzo, recentemente ristrutturato e totalmente recuperato.DESCRIZIONE DELLE RACCOLTELa sede principale del Museo è collocata nel centro storico di Pallanza, all’interno del Palazzo Viani-Dugnani (XVII-XVIII secolo), che ospita le sezioni di pittura e scultura. L’intero piano terra è dedicato allo scultore impressionista Paolo Troubetzkoy (Intra 1866 – Suna 1938), figlio del principe russo Pietro e della cantante americana Ada Winans. Definito scultore impressionista dalla critica a lui contemporanea, Troubetzkoy sfalda la forma delle sue opere per ottenere l’effetto raggiunto sulla tela dai pittori scapigliati, ovvero la compenetrazione tra il soggetto e l’atmosfera circostante, donando alla rappresentazione un’indeterminatezza che appartiene all’incessante mutevolezza della vita reale. La sicurezza economica, che lo rese indipendente dalle richieste della committenza, gli permise di sviluppare uno stile personalissimo: i suoi ritratti, modellati con rapidi e nervosi colpi di spatola, lasciano affiorare i dettagli del volto, sempre con i tratti del “non finito”.Tra l’Europa, la Russia e gli Stati Uniti, Troubetzkoy frequentò la migliore società del suo tempo. Fra le opere conservate nelle sale del Museo, che si trovavano all’interno dei suoi studi di Neuilly sur Seine (Parigi) e di Suna e che vennero donate al Museo dai suoi eredi, troviamo i ritratti di personalità come Gabriele D’Annunzio, Giovanni Segantini, Auguste Rodin, il barone de Rotschild, George Bernard Shaw, Lev Tolstoj, Mary Pickford e molti altri personaggi della cultura e del jet set internazionale. Il primo piano ospita invece la collezione di pittura, che comprende affreschi del XV secolo e dipinti, su tavola e tela, dal XV al XX secolo. La parte più consistente e significativa è rappresentata dalla pittura lombarda e piemontese del tardo Ottocento e dei primi del Novecento, dedicata in particolare alle raffigurazioni di paesaggi. Tra gli autori presenti si segnalano Daniele Ranzoni (1843-1889), Eugenio Gignous (1850-1906), Guido Boggiani (1861-1902), Achille Tominetti (1848-1917), Arnaldo Ferraguti (1862-1925), Carlo Fornara (1871-1968) e Mario Tozzi (1895-1979).Tra le altre opere di scultura significativi sono anche i nuclei di opere di Giulio Branca (1850-1926), rappresentative della scultura ottocentesca celebrativa e di rievocazione storica, e di Arturo Martini (1889-1947), protagonista dell’arte del Novecento e considerato il più importante scultore italiano fra le due guerre. Sempre a Pallanza, la sede di Palazzo Biumi ospita gli uffici del Museo, la biblioteca e il materiale del fondo fotografico (in fase di riordino) che conserva circa 15.000 tra positivi e negativi, che coprono un arco cronologico dalla metà XIX agli anni Novanta del Novecento. La sede di Casa Ceretti, aperta a Verbania Intra negli spazi dell’abitazione della pittrice Elide Ceretti, ospita esposizioni temporanee e diverse attività dedicate perlopiù all’arte contemporanea.Presso la sede del Municipio di Ornavasso si trova invece la sezione dedicata all’archeologia, visitabile su appuntamento, che conserva tra gli altri i reperti rinvenuti nello stesso comune alla fine dell’Ottocento da Enrico Bianchetti nel corso degli scavi che portarono alla luce una necropoli appartenente alla popolazione dei Leponzi.ATTIVITA’:L’attività del museo è stata ed è caratterizzata dalla promozione di ricerche, interventi di recupero e di valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e dalla realizzazione di pubblicazioni, mostre e convegni. Per le scuole vengono proposte visite guidate.
dal catalogo
DOVE SI TROVA
indirizzo frazione Pallanza, via Ruga, 44 (VB), Piemonte
orari di apertura Lunedì (10:00,18:00)|Mercoledì (10:00,18:00)|Giovedì (10:00,18:00)|Venerdì (10:00,18:00)|Sabato (10:00,18:00)|Domenica (10:00,18:00)
prenotazione Ingresso libero
contatti +39 0323.557116