altare - bottega sarda (sec. XVII)

altare,

Grande altare ligneo intagliato e policromato, con dorature in più punti. La struttura consta di quattro livelli orizzontali sovrapposti con rientranze e sporgenze a diverse profondità. Il primo livello dal basso è semplicemente pitturato a simil-marmo, mentre superiormente analoghi aggetti fungono da base per le quattro colonne tortili che inquadrano la nicchia che ospita la Vergine di Trapani. Ai lati della nicchia festoni di frutta e fiori dorati, mentre più in alto due angeli a rilievo, dipinti, sollevano una corona d'oro centrata sulla nicchia della Madonna. Il livello superiore presenta numerose cornici marcapiano fittamente intagliate in funzione ornamentale, a gocciole, racemi etc. tra le quali spicca il monogramma mariano. Da ultimo la cuspide centrale con Dio Padre a rilievo e colorato a forti tinte, che regge il globo e benedice, chiuso in una ricca cornice con volute. Alle estremità laterali due angeli scolpiti a tutto tondo in atteggiamento di preghiera

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Sarda
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un documento ritrovato nell'Archivio di Stato di Cagliari ha consentito di porre un termine post quem per l'erezione dell'altare. Infatti, nel testamento di Donna Rosalia Genovès, nativa di Messina e proprietaria insieme al marito Don Antonio della tonnara di Porto Paglia, nel lembo sud-occidentale dell'Isola, si ricorda l'obbligo per il marito di edificare una cappella alla Vergine di Trapani, in adempienza ad un voto espresso dalla suddetta durante una grave malattia di Don Antonio. Così Donna Rosalia lascia 400 scudi ai monaci di Stampace di Cagliari, perchè si occupino dell'opera e di quanto necessitasse far giungere dalla penisola. Il testamento data maggio 1678, che resta valido come termine post. Da allora i Genovès furono, divenuti nobili comprando un feudo titolato, i protettori della cappella, come dimostrano gli stemmi situati in essa. Dopo il 1780, in seguito ad una visita pastorale dell'Arc. Filippo Melano, fu fatto obbligo alla famiglia Genovès di orre nella cappella un altare a mensa, che è quello in marmo inserito con brutale aggressione nel retablo. Ritengo che il retablo, anche nel rispetto delle parole del testamento, sia stato realizzato in Sardegna, e ciò troverebbe conferma in una certa approssimazione nell'intaglio del legno, in una scarsa capacità cromatica delle parti in rilievo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000050726
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE