mascheroni con baccellature

fontana,

Foro di scolo centrale e quattro fuoriuscite nella bocca dei mascheroni. Fusto non pertinente. Rocchetto circolare. Vasca decorata a incisione e scolpita in bassorilievo. Cavetto e bordo bombato

  • OGGETTO fontana
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa d'Orri
  • INDIRIZZO SS 195, km 16, Sarroch (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella fontana in esame, di notevole interesse, sono magistralmente scolpiti quattro mascheroni alternati da profonde baccellature: questo tipo di decorazione – che dichiara l’appartenenza al tardo Manierismo - è confrontabile con diverse acquasantiere isolane databili tra la fine del '500 ed i primi del '600; soprattutto può essere stabilito uno stretto confronto con la fontana – oggi riutilizzata come acquasantiera – custodita nella chiesa della Purissima ad Iglesias. Un rimando stringente è anche all’opera del ticinese Scipione Aprile - sapiente scultore, aggiornato ai contemporanei esiti della scultura italiana e spagnola - con bottega a Cagliari nel quartiere di Lapola, documentato dal 1580 e morto il 12 agosto 1604, il cui nome venne, in alcuni documenti, storpiato in Serapio, tanto da far inizialmente pensare che si trattasse di due artisti diversi. In particolare, è possibile stabilire un diretto confronto con l’urna del Mausoleo di don Emanuele di Castelvì nella chiesa di San Gemiliano a Samassi, firmato e datato dall’Aprile 12 maggio 1586, e con il fregio della fontana che egli realizzò per la plazuela di Castello a Cagliari, firmata e datata 1603. Di essa rimangono (sistemate nella piazzetta Carlo Alberto) l’epigrafe documentaria e lo stemma civico di Cagliari entro ovale, incorniciato, appunto, da un fregio, che reca scolpiti sempre mascheroni manieristici, qui accostati a grappoli di frutta. Allo scultore, specializzato in fontane, è attribuita anche quella detta di Santa Lucia, per la cagliaritana Piazza Indipendenza, datata tra il 1603 ed il 1604. Anche in questo caso la vasca è andata perduta e rimangono l’epigrafe e una lastra scolpita in altorilievo e recante lo stemma civico; tuttavia, per le differenze nei caratteri epigrafici e per l’assenza di firma, A. Pillittu ipotizza sia stata ultimata dopo la morte dell’artista. Sono, infine, documentate una fontana per la vigna di Cristoforo Portugues (1581) - con nicchia in stucco decorata all’esterno con figure anch’esse in stucco “una ninfa e un satiro delle dimensioni dello stesso Scipione” e, tra di esse, “una testa animalesca secondo il gusto del Portugues” - ed una piccola fontana ottagonale in pietra, a tre vasche sovrapposte, per la vigna del canonico Bartolomeo Aymerich (1589). Con il termine “vigna”, precisa M. Cadinu, “è opportuno riconoscere, sulla scorta del trattato di Giovanni Giacomo Rossi del 1650, non più una semplice tenuta agricola ma una vera e propria residenza signorile dotata di architetture, fontane e giardini.”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000050512
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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