Sembrerebbe scolpita su un unico tronco la Madonna, in più pezzi il Cristo. A tutto tondo, su base quadrangolare modanata, realizzata a parte. La Madonna seduta su uno schematico sedile (tutt'uno con la figura), regge con la mano sinistra la mano del Figlio. La mano destra è mancante, il polso si attacca direttamente alla testa del Cristo. Quest'ultimo, adagiato sulle ginocchia della Madre, non mostra nessun segno di drammatizzazione nella resa anatomica

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa d'Orri
  • INDIRIZZO SS 195, km 16, Sarroch (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di per se l'esecuzione a tutto tondo non è indice di sicura datazione. Originariamente policroma ha subito un radicale restauro nel XX secolo. Oltre alla totale scomparsa di ogni traccia di policromia sembra presentare una ricostruzione delle gambe del Cristo, e dubbi interventi su tutta la superficie. Il problematico simulacro, apparentemente arcaico, si rifà a prototipi come la Pietà del Santo Sepolcro in Cagliari (primi del XV secolo); eseguita da uno scultore proveniente dall'area catalana e influenzato dalle correnti tardogotiche delle regioni centroeuropee. Il notevole divario cronologico fra i due intagli è però riscontrabile in diversi dettagli tecnici, formali ed iconografici (la Pietà del Santo Sepolcro è cava). Il volto della Madonna, paffuto, è privo di espressione dolente, i fluenti capelli del Cristo, ricadenti dietro la nuca, la barba a due punte, il braccio destro lasciato ricadere senza nessun sostegno, sono caratteristiche che si riscontrano in alcune Pietà isolane del XVI-XVII secolo. In pittura i riscontri si hanno con opere rinascimentali e tardorinascimentali, prodotte nelle botteghe cagliaritane e dove sono presenti gli influssi dell'arte italiana: Retablo della Madonna dei Sette Dolori (post 1520), Retablo dei Consiglieri di Cagliari (1527 ca), attribuito a Pietro Cavaro; Retablo dei Consiglieri di Oristano (1564 - 65), di Antioco Mainas; Retablo di Sant'Elena (1596 ca), del Maestro di Ozieri. In scultura un confronto immediato è offerto dall'immagine, scolpita a basso rilievo, che ornava originariamente la chiave di volta della cappella della Vergine della Pietà (sec. XVI), nella chiesa di San Giacomo in Cagliari. Il manufatto presenta nella figura del Cristo identiche caratteristiche rilevate nel simulacro di Villa d'Orri, e trattiene moduli e stilemi dell'iconografia ispano-fiamminga tardogotica. Si può supporre che l'arcaicità dell'intaglio di Villa d'Orri fosse una delle caratteristiche richieste dalla committenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000050237
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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