San Girolamo

dipinto,

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fra Raffaele Romano (notizie Metà Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In origine il dipinto, con quello raffigurante la Maddalena (scheda di catalogo 20/00049989), si trovava nel coro della chiesa a seguito della donazione fatta alla parrocchia da Donna Teresa Cabras, vedova del poeta cagliaritano Cav Efisio Pintor, detto Pintoreddu, dopo la morte del marito avvenuta nel 1814. Così ci informa lo Spano (op.citata p.136) il quale ascrive la tela alla scuola del Tiziano, senza leggere la firma in basso. Il Cugia (op.cit. p.155) nel 1902 ricorda nel coro "i due dipinti di fratel Romano che sembrano della scuola di Tiziano". Infine il Corona (op.cit., p.38) ed il Delogu (op.cit.) datano l'opera alla seconda metà del secolo XVII. Le due sono, inoltre, ricordate "per la discreta composizione e colorito", nell'inventario delle opere d'arte esistenti nella chiesa redatto dal Regio Ufficio Regionale per la conservazione dei Monumenti nel 1898 ; nell'inventario della Parrocchia stilato tra il 1924 ed il 1934 dal Can M.Piu (op.cit.); nel saggio sulla Chiesa di Sant'Anna scritto da A.Piseddu (op.cit.) e nel verbale di consegna datato 24/10/1951 delle opere di prorpietà della chiesa, ritirate dalla Soprintendenza dopo i bombardamenti per misura cautelare. Sul pittore non si ha alcuna notizia, dalla firma si ricava che aparteneva all'ordine dei frati cappuccini ma non si conosce l'epoca. La critica, basandosi sull'indicazione fornita dallo Spano (op.cit.) riguardo alla probabile appartenenza delle tele alla scuola di Tiziano, ne ha proposto una datazione entro la seconda metà del sec.XVII.Ma l'immagine non sembra convincere pienamente a riguardo. E' fondamentale, però, precisare che le tele hanno subito un intervento di restauro sul quale non si hanno notizie documentarie ma del quale le opere recano tracce evidenti. Il confronto con le foto (AFSBAAAS CA-OR n.4055-4051) fatte prima del restauro, consente di affermare che l'immagine non ha subito modifiche o radicali ridipinture; soltanto la cornice originaria, ricordata dal Delogu (op.cit.pg.1) e presente nelle foto suddette, non esiste più. L'alternanza chiaroscurale dei toni cromatici suggerisce un modus pingendi vicino agli esiti barocchi di molta pittura di sapore caravaggesco. Così la composizione formale ed il modellato.Ma in questa tela la contrizione del santo che si materializza nella sua fisiognomica, nelle rughe della fronte, nelle occhiaie scavate, nello sguardo vuoto eppure consapevole, nella morbida barba; l'attenzione ed il gusto per il particolare della mano che poggia su un teschio perfettamente descritto dal punto di vista anatomico; il gusto del macabro che si effonde attraverso il teschio, in primo piano, ed il leone che appare per contrasto dallo sfondo buio (anche grazie alle lievi lumeggiature che ne evidenziano lo sguardo) manifestano una maturità pittorica che ha fatto tesoro dell'esperienza tardobarocca, pur legata da impacci accademici, non è molto lontana dai primi esprimenti neoclassici nella pittura della maniera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000049988
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - F.RAPHAEL ROMANUS CAPNUS - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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