Santa Giusta, Santa Giustina e Santa Enedina

dipinto 1690 - 1699

Tre sante, vschierate frontalmente, rivolgono lo sguardo verso l'alto come se l'apparizione del divino attirasse la loro attenzione. Santa Giusta sostiene una bandiera con lo stendardo dei quattro mori, la Bibbia e un giglio, mentre un puttino alato che sorregge una corona si avvicina al suo capo. Anche Giustina ed Enedina tengono fra le mani il fiore simbolo del pudore e della verginità. Sotto i piedi della santa titolare, due teste mozze, inermi e domate del diavolo (così dice l'iscrizione latina posta nella fascia più bassa della tela). Sullo sfondo si ravvisa un paesaggio collinare quasi privo di vegetazione, solo in lontananza una chiesa con campanile, emblemi della vittoria della fede e del bene sul male. Gli abiti delle pie donne sono coloratissimi: le tinte più accese dell'azzurro, del rosso, del verde e del giallo sono piacevolmente accordate con mezzi toni, punti luce e riflessi dorati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La guida di Cagliari dello Spano (vedi bibl.) ci informa dell'intervento di "restauro" compiuto nel secolo scorso da Antonio Caboni. Su certi particolari nelle fogge degli abiti e nei colori si ravvisano molte affinità con la Vergine della Salute, dipinta dallo stesso artista per la chiesa di Sant'Antonio Abate (vedi scheda n. 20/ 00049950). L'impostazione iconografica della rappresentazione permette di accertare l'appartenenza dell'opera ad un periodo molto precedente al Caboni (che si individua genericamente verso la fine del diciassettesimo secolo) in tutto il seicento vennero ritrovate molte reliquie di santi, ai quali gli artisti dedicarono le loro opere. La frontalità delle figure, schierate in fila, denuncia la formazione locale del del pittore antico, mentre i tessuti, morbidamente adagiati nei busti delle donne e le tinte ancora squillanti, confermano il pesante restauro compiuto alla metà dell'ottocento. le fogge delle due teste mozzate hanno sembianze piratesche: baffetti, capelli lunghi e un grosso orecchio tondo; la bandiera dei quattro mori potrebbe, quindi, rappresentare simbolicamente una vittoria dei sardi sui briganti che assiduamente assediavano l'isola. ( In particolare faccio riferimento ad una battaglia contro i francesi che occuparono Oristano nel 1637; i sardi respinsero lo straniero a Santa Giusta e per vendicarsi tagliarono arti e teste ai nemici uccisi, vedi Russotto p.31)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000049970
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI fascia inferiore - S. ENEDINA S. JUSTA S. JUSTINA/ JUSTA BEATA TRAHIT JUSTINAM, MOXQUE ENEDINAM. OBSCENUM ET ZABULUM FORTITER IPSA DOMAT/ HAS CELEBRES FECIT SARDORUM FLORE CREATAS. VIRGI+NEUSQUE PUDOR SOLPHUREUSQUE FUROR./ JUSTA FIDE PLUS JUSTA OPERA JUSTISSIMA FRUCTU. QUAE MERITIS TITULUM NUMINES OEQUIPARAS - bottega italiana - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1690 - 1699

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE