scultura, opera isolata di Marabitti Francesco Ignazio (attribuito) - bottega siciliana (ultimo quarto XVII)

scultura,

Monumento funebre, a piramide parietale, con tre medaglioni destinati a raffigurare i ritratti dei defunti. Il bozzetto è composto da un alto sarcofago con il coperchio ornato da stemma, decorato con cornice dai motivi in stile barocco, su cui è poggiato un cappello cardinalizio. Sul drappeggio di fondo sono rappresentati: - a sinistra una figura allegorica femminile seduta con un bimbo tenuto col braccio sinistro col destro invece regge un medaglione ovale con cornice contenente un bassorilievo che raffigura un busto frontale con abito sacerdotale, ai piedi la figura regge una valva; - a destra altra figura allegorica muliebre che regge il medaglione con il busto del defunto col volto rivolto a sinistra ed anch'esso in abito sacerdotale; - al centro in alto vi è un'urna sormontata da un 'altra figura allegorica muliebre che insieme ad un puttino acefalo sostengono un bassorilievo entro cornice ovale che raffigura un busto frontale con abito sacerdotale; - in alto un angelo regge il drappo

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA creta/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Marabitti Francesco Ignazio (attribuito): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura, insieme alle raccolte di San Martino delle Scale requisite in seguito alla legge sull'eversione delle congregazioni religiose, fu trasferita nel 1870 presso il Museo Nazionale di Palermo; successivamente pervenne a palazzo Abatellis in seguito alla scissione delle classi archeologiche, storico artistiche e demoantropologiche delle raccolte museali dell'ex Museo Nazionale Lo scultore era affittuario del Monastero di San Martino per il proprio studio situato nei pressi della chiesa di Santo Spirito. E' ipotizzabile che i bozzetti lì custoditi alla morte dello scultore, avvenuta nel 1797, siano passati all'Abbazia. L'opera si configura come un bozzetto per un monumento funebre non precisamente identificabile nella produzione del Marabitti, ma che presenta le caratteristiche stilistiche tipiche della produzione dello scultore. Il Marabitti com'è noto eseguì numerosi monumenti funebri per l'aristocrazia siciliana, tutti basati su schemi compositivi simili con drappi, figure allegoriche, putti. Il bozzetto può essere messo in relazione con prototipi romani e con le realizzazioni dello scultore del periodo 1750-70, tra il monumento di Alessandro Testa (1753) a Nicosia a quello Cottone ai Cappuccini (1765) (Fittipaldi). Secondo D. Malignaggi invece la datazione andrebbe spostata ai decenni 1770-1790; va comunque rilevato che una datazione precisa è difficilmente proponibile per la ripetitività di alcuni elementi nell'arco della produzione dello scultore. Una particolarità del bozzetto è costituita dalla policromia, che imita i marmi colorati in uso nella realizzazione di monumenti funebri fino alla prima metà del XVIII secolo, mentre il Marabitti eseguì opere esclusivamente in marmo bianco di Carrara, seguendo un gusto già rococò
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900267671
  • NUMERO D'INVENTARIO 4908
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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