S. Ignazio in estasi. Sant'Ignazio di Loyola

scultura,

Entro un'edicola dal tetto absidato su un piedistallo decorato da testina d'angelo e festone è rappresentato S. Ignazio di Loyola in estasi abbandonato fra le braccia di angeli e di putti con sguardo rivolto al cielo

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Marabitti Francesco Ignazio (attribuito): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuto a Palazzo Abatellis in seguito alla scissione delle classi archeologiche storico artistiche e demo-antropologiche delle raccolte museali dell'ex Museo Nazionale. Poiché verso il 1756 Ignazio Marabitti realizzò la statua raffigurante S. Ignazio per la Chiesa del collegio di Siracusa, si presume che la datazione del bozzetto vada collocata negli anni immediatamente precedenti. L'opera costituisce il bozzetto della statua di S. Ignazio di Loyola, realizzata da Ignazio Marabitti a completamento dell'altare di S. Ignazio nella Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Siracusa ed inviata da Palermo nel 1756. Rispetto alla realizzazione finale, più fedele al prototipo romano in argento di Pierre Le Gros nella chiesa del Gesù, il bozzetto presenta una maggiore libertà compositiva. Assai singolare è la tecnica di esecuzione, che lascia supporre che il bozzetto non fosse in origine destinato alla cottura. L'opera, pesantissima, è infatti realizzata in pieno; le vecchie fratture dovute alla cottura sono state riparate con grappe di ferro. Si può presumere che il bozzetto, rimasto di proprietà dei Gesuiti, sia stato cotto e dorato e destinato ad un'edicola, ornata da cornice policroma ad intarsio marmoreo, nella Casa Professa di Palermo. Da qui nel 1874 fu smontato e portato al Museo Nazionale, come si evince da un documento custodito presso l'archivio storico della Soprintendenza di Palermo. La collocazione a Casa Professa dovrebbe essere avvenuta tuttavia prima del 1767, data della cacciata dei Gesuiti dalla Sicilia. Poiché nei libri di conti di Casa Professa non vi è traccia della commissione della cornice policroma ad intarsio marmoreo che era stata posta intorno al bozzetto, questa potrebbe essere stata realizzata a spese di uno dei Padri, proprietario forse anche del bozzetto. Si prevede la prossima collocazione all'Oratorio dei Bianchi di Palermo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900267669
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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