San Pietro

dipinto, ca 1532 - ca 1536

Personaggi: San Pietro. Attributi: (S. Pietro) chiavi. Oggetti: vangelo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Grelle ritiene le parti omogenee della cripta di Cristo alla Gravinella di un autore formatosi nell'ambito di Simone da Firenze, pittore attestato i n Basilicata nel secondo e terzo decennio del XVI secolo (Grelle, 1981, pp . 74-75 e p. 247). La studiosa ritiene, inoltre, il pittore che esegue gli affreschi di Cristo alla Gravinella assai vicino, forse della stessa bott ega, di quello che decora la cripta degli Evangelisti (Grelle, 1981, p. 74 ), maestro in cui, continuo a citare Grelle, le desunzioni da Simone si un iscono ad influenze veneto-ferraresi provenienti dalla Puglia (Grelle, 198 1, p. 75). Certamente è interessante rilevare come l'attività di Simone da Firenze contribuì a far crescere autori locali. In particolar modo, esist e un gruppo di opere, che vanno dalle tavole smembrate della chiesa di S. Michele a Potenza del 1532, attribuite alla bottega di Simone (Grelle, 198 1, p. 74) al Polittico di S. Maria del Sepolcro a Potenza (1536 circa, Gre lle, 1981, figg.160-161) che influenzarono gli artisti attivi a Matera; il S. Pietro della cripta è per Grelle una replica di quello di S. Maria del Sepolcro (Grelle,1981, 74). Altra opera di riferimento mi pare sia il Pol ittico della chiesa dell'Annunziata, già a Salandra (Grelle, 1981, pp.187- 188).Se gli affreschi della cripta degli Evangelisti, ritenuti giustamente da Grelle del Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso sono datati al 1 536 (Grelle, 1981, p. 75), ritengo che la datazione proposta per gli affre schi della cripta di Cristo alla Gravinella (1536 circa, Grelle, 1981, pp. 74-75) vada anticipata di qualche anno. Mi sembra, infatti, che il pittor e attivo nella cripta di Cristo alla Gravinella aderisca in maniera più co nsapevole, e certamente più forte, alle innovazioni rinascimentali, introd otte in Basilicata da Simone da Firenze; si osservi il trattamento natural e della pelle, la bellezza della capigliatura di S. Pietro, la morbidezza dei trapassi cromatici. Credo che il pittore attivo in questa cripta possa aver avuto contatti più diretti con Simone da Firenze, differentemente da l Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (Grelle, 1981, p. 75),attivo nella cripta degli Evangelisti, che è sicuramente del suo ambito, ma che m i pare s'ispiri ai modelli rielaborati dal pittore della cripta di Cristo alla Gravinella. Si confrontino a tal proposito gli Evangelisti, campiti s ulle volte, per vedere come S. Matteo della cripta degli Evangelisti riela bori il S. Giovanni della cripta di Cristo alla Gravinella. Il linguaggio del pittore di quest'ultima cripta mi pare, per così dire, più aulico e ri cercato, senza nulla togliere all'abilità tecnica dell'altro pittore, la c ui opera mi pare venata di un maggiore linearismo; si confrontino l'arcang elo Michele o il s. Pietro della cripta di Cristo alla Gravinella con l'ar cangelo Gabriele o il S. Andrea (molto bello) della cripta degli Evangelis ti. Ritengo pertanto probabile che l'attività del Maestro, attivo nella cr ipta di Cristo alla Gravinella, possa essere ascritta ad un periodo tra il 1532 (visto il Polittico di S. Michele che testimonia la diffusione preco ce di certi modelli) e il 1536 (riprendendo i parametri temporali proposti da Grelle per alcune opere di Simone, in Grelle, 1981, p. 74), anno in c ui è stata eseguita la decorazione pittorica della cripta degli Evangelist i.La scelta del santoriale rispecchia la volontà del committente:si unisce infatti il culto locale per S. Eustachio e S. Leonardo, a quello per alcu ni santi taumaturgici, come S. Antonio da Padova, s. Rocco e S. Sebastiano .Inoltre, grande importanza viene data alla Vergine, rappresentata come An nunciata e come Madonna delle Grazie.Come già detto da Volpe (Volpe, 1979, p. 270, anche Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 230) e come è visibi le dall'iscrizione incisa su una pietra, posta al di sopra dell'entrata, l a cripta fu ampliata nel 1722, periodo in cui venne realizzata la facciata in muratura e la navata di sinistra.D'altra parte è interessante osservar e che proprio nel XVIII secolo si attua il primo restauro della decorazion e cinquecentesca (Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 91).La cripta, che appar teneva alla famiglia Capuano, con atto del 18 agosto 1928 del Nr.Sarcuni d iviene proprietà della Confraternita del Cristo Flagellato (Padula-Motta-L ionetti, 195, p. 91). Un ulteriore confronto per il S. Pietro può essere i stituito con l'omonimo del Polittico di Salandra da Grelle datato alla fin e del quarto decennio (Grelle, 1981, p. 187) ed attribuito a Simone da Fir enze, opera che costituisce non solo un limite ante quem, ma che rappresen ta un altro elememto che dimostra l'affiliazione, almeno culturale, di que sto pittore dal maestro che, insieme a Giovanni Luce da Eboli, ha maggiorm ente contribuito a rinnovare il panorama artistico della regione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133410
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a destra del viso - S.PETI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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