Cristo Pantocratore

dipinto, 1190 - 1199

Il Pantocratore, dipinto a mezzo busto, occupa tutta l'ampiezza dellalunetta che sovrastava probabilmente un altare (distrutto). Egli, con ilbraccio destro allargato, benedice alla latina, ma nella sinistra reggeil Vangelo aperto, nel quale è iscritto, invece, un testo greco. Ilvolto, segnato da grandi e austeri occhi e da rughe frontali, ècircondato dal nimbo crocigero (con i bracci decorati da un reticolo),mentre i capelli spartiti e ben divisi sulla fronte e le guance tirate esegnate da una barba tondeggiante, ne accentuano le caratteristiche di"Giudice" severo. La lunetta è delimitata da una fascia decorata da unmotivo ornamentale di girali e nel bordo esterno è dipinta l'iscrizioneche riprende il concetto contenuto sia nell'affresco di S. GiovanniBattista, sia nel testo greco del Vangelo sostenuto nella mano sinistradello stesso Pantocratore

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 78 cm
    Larghezza: 160 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' fuor di dubbio che l'affresco del Pantocratore sia direttamenteinfluenzato (come accade frequentemente, a quel che sembra, nelladecorazione parietale di alcuni santuari rupestri italo-meridionali) daun prototipo aulico, quale ad esempio in questo caso la figura musiva delPantocratore della calotta absidale del Duomo di Cefalù, ove si ritrova,nel bordo che la delimita, sia la fascia decorata da motivi ornamentali,sia quella con l'iscrizione ("factus homo Factor hominis"), cui quellamaterana, tra l'altro, si connette concettualmente almeno nella primaparte. Il caso non è dunque isolato ed è confermato dalle analoghepitture (Pantocratore nelle calotte absidali) delle Cripte di S. Nicola eS. Gregorio a Mottola. Cultura iconografica, dunque, tipicamentebizantina, trasmessa alla cultura rupestre italo-meridionale tramitel'influsso delle maestranze greche e greco-sicule che si sparsero un pòovunque nell'Italia meridionale, dopo il compimento dei lavorisiiciliani, o mediante gli assidui rapporti con le aree vicinegreco-insulari (Creta, Cipro, Peloponneso, Corfù, ecc.). Del restoconfronti precisi tra le pitture medievali delle piccole chiese - grottao in muratura della provincia greca con gli affreschi rupestri pugliesisono già stati stabiliti dallo Xyngopoulos, dal Drandakis e dalChatzidakis, come ad esempio con il Pantocratore della Chiesa di S.Nicola a Mottola, derivato a sua volta, secondo lo Xyngopoulos, da quellodi Hosios Loukas in Focide, tipico esempio di arte "severa",precedentemente indicata come "monastica". Rapporti, comunque, tra laproduzione artistica delle due province dell'arte bizantina (l'Italiameridionale e la Grecia medievale) attendono ancora di esserepuntualizzati. Nell'ambito di questa produzione (Cipro, eremitaggio di S.Neofito; Penisola del Mani, Chiesa di "Aghios Strategòs"; Creta, Chiesadi S. Eutichio presso il Villaggio di Retimne; Mottola, Santuariorupestre di S. Nicola) si colloca anche il Pantocratore della Criptamaterana che va ad aggiungersi dunque a questa serie omogenea diaffreschi e, più remotamente, di mosaici. La datazione non può che esserela fine del XII secolo trattandosi, inoltre, dello stesso frescante delS. Giovanni Battista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700034951
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel bordo della lunetta - MUNDI SALVATOR SIMUL ET SUMLUCIS AMATOR - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1190 - 1199

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE