struttura abitativa (villa)

Larino,

Sebbene la villa non sia stata esplorata interamente, le strutture fin qui scavate hanno portato alla luce alcuni ambienti che circoscrivevano la porzione Nord-Occidentale del peristilio e la parte a sud con la messa in luce di una parte del settore termale. Da un’analisi più specifica si denota che le aree portate alla luce sembrano distinguersi principalmente in tre parti: un’ala Ovest – Nord-Ovest contraddistinta dagli ambienti 1, 2, 6, 7, un’ala Nord/Nord-Est di cui sono stati messi in evidenza due ambienti, rispettivamente 4 ed 8 e, nella porzione centro meridionale, due bracci (ambienti 3 e 5) del corridoio aperto su una corte porticata (peristilio); infine le terme localizzate nel settore a S. Le strutture sono realizzate in opera incerta, composta da pietre sbozzate sulla faccia vista legate tra loro da malta finemente depurata molto friabile. Agli ambienti del lato occidentale, che identificano la zona residenziale (ambienti 1, 2, 6 e 7), non completamente scavati, si accedeva attraverso un ingresso posto nell’angolo Nord-Ovest del braccio Ovest del peristilio e da qui si entrava nell’ambiente 6. Un altro ingresso, posto ortogonalmente al primo, conduceva all’attiguo ambiente 2; entrambi i vani presentano una decorazione pavimentale, composta da un tappeto musivo in tessere bianche disposte a ordito obliquo e cornice in tessere nere a ordito diritto (conservata nella porzione est dell’ambiente 2). All’ambiente 7 si aveva accesso attraverso un ingresso posto ortogonalmente sul lato sud-est dell’ambiente 2. Questo vano, che comprende l’ultima porzione scavata degli ambienti residenziali fin qui descritti, è caratterizzato dai resti di pavimentazione in cocciopesto. Il lato Nord – Nord-Est, invece, comprende due ambienti non del tutto scavati (ambienti 8 e 4) e delimitati sempre da muri in opera incerta: l’ambiente 8, su cui è visibile ancora uno strato di crollo e l’ambiente 4, identificato come parte di un vano destinato alla conservazione di derrate alimentari (magazzino). L’ambiente 4, il cui ingresso rimane per ora non rintracciabile, è caratterizzato da un vano all’interno del quale sono stati ritrovati due dolia (di cui solo uno portato alla luce e l’altro visibile nella sezione della parete Nord del quadrato) cementati nel pavimento in uno strato di cocciopesto grossolano, che si è conservato soltanto nell’angolo Nord-Est del quadrato. I dolia hanno corpo grossomodo sferico e bocca stretta a sezione triangolare; sono evidenti sulle pareti le tracce di restauro antico, caratterizzato da fasce di piombo atte a rinforzare i recipienti, inserite probabilmente a testimonianza del lungo uso che ebbero. L'altra area indagata, che comprende la porzione centrale del saggio, è relativa all’ambiente del peristilio o corte porticata, messa in luce solamente nel tratto occidentale e in quello settentrionale. Il braccio occidentale, che si conserva per una lunghezza di 16,76 m, presenta una pavimentazione in cocciopesto (ambiente 3) delimitata ad Ovest dal muro in opera incerta, che la separa dagli ambienti mosaicati, e ad Est dal basamento composto da una successione di blocchi regolari, su cui poggiavano le colonne della parte esterna del peristilio – porticato (ambiente 5). La parte interna del braccio settentrionale, lunga ca. 8 m, è formata da quattro blocchi rettangolari, distanti tra loro ca. 2 m, i quali fungevano da basamento per le colonne doriche della corte-porticata o peristilio. Una visibile risistemazione del peristilio è riferibile all’obliterazione del cortile - peristilio, con la costruzione di muri in opera mista (composta da pietre e tegole che formano il piano di allettamento del muro). Precisamente si tratta di una struttura muraria, posta nel braccio occidentale del peristilio e costruita al di sopra del basamento su cui poggiavano le colonne; essa è formata da blocchetti in pietra irregolari, tegole e da un frammento del fusto di una colonna intonacata. Nel braccio settentrionale altri quattro muretti sono stati costruiti utilizzando come appoggio i margini dei blocchi che fungevano da basamento per le colonne. Uno dei suddetti muretti conserva sulla parete l’intonaco parietale di color bianco. Infine l'ultima area indagata è quella posta a Sud del complesso residenziale ed è identificata come il settore termale della villa, in particolare degli ambienti adibiti a calidaria. L’indagine ha permesso di individuare le strutture relative all’impianto termale della villa, in particolare i due setti murari orientati NE-SW che delimitano l’ambiente 10 dell’ipocausto, rispettivamente a Ovest e a Est, e la restante parte del suddetto ambiente, caratterizzata dalle suspensurae e dai pilastri

  • OGGETTO struttura abitativa villa
  • MISURE Circonferenza fianchi: 300 mq
  • AMBITO CULTURALE Struttura Residenziale E Rustica Di Epoca Romana
  • LOCALIZZAZIONE Larino (CB) - Molise , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Quest’area è compresa nel territorio dell’antico municipio romano di Larinum , che includeva originariamente la zona interna della valle del Biferno e quella tra il fiume omonimo (e del suo affluente Cigno) e il Fortore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Dai dati acquisiti durante le campagne di scavo dal 2007 al 2012 si evince che il complesso indagato sia relativo ad una villa romana, all'interno della quale è presente sia il settore produttivo (attestato dal magazzino), che quello residenziale, ben identificato nei vani mosaicati e nelle terme. I materiali archeologici rinvenuti attesterebbero una frequentazione che va dal periodo repubblicano/tardo repubblicano fino alla fine del I secolo d.C
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400085475
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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