lastra negativo

ca 1911 - 1932

Cinque lastre in vetro rese fotosensibili con l'applicazione di uno strato di gelatina animale in cui sono stati disciolti i sali di cloruro di sodio e di bromuro di potassio, sotto costante agitazione, si aggiunge il nitrato d'argento. Dalla loro reazione si ottiene cloro bromuro di argento, una sostanza fotosensibile, cioè capace di mutare a seconda dell'esposizione alla luce riflessa dagli oggetti, ma il rapporto parti in luce e parti in ombra appaiono rovesciate. La confezione era composta da 12 lastre di formato 6½ - 9 di pollice (pari a 16,5 x 22,8 cm)

  • OGGETTO lastra negativo
  • MATERIA E TECNICA vetro/ fusione
    gelatina cloro bromuro d'argento/ vetro
  • MISURE Altezza: 22.8 cm
    Larghezza: 16.5 cm
  • CLASSIFICAZIONE negativo
    bromuro di potassio
    cloruro bromuro d'argento
    cloruro di sodio
    lastra in vetro
    materiale fotosensibile
    nitrato di argento
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI Maddox Richard Leach (1816/ 1902): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Universitario dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio"
  • LOCALIZZAZIONE palazzo dell'Opera Nazionale Dopolavoro "A. Mussolini" (poi palazzo dell'Ente Nazionale Assistenza Lavoratori)
  • INDIRIZZO piazza Trento e Trieste, 1, Chieti (CH)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome del produttore è stampato sulla confezione originale delle lastre. Michele Cappelli inizia la propria attività aprendo un piccolo laboratorio per produrre lastre fotografiche al bromuro d'argento, nel 1885 a Milano. Per l'epoca, la lastra secca al cloro bromuro d'argento era un prodotto all'avanguardia, (da pochi anni ha sostituito le lastre al collodio secco). L'invenzione della lastra emulsionate ai sali d'argento si deve al medico e fisico inglese Richard Leach Maddox avvenuta nel 1871. Per parecchi anni la Cappelli rimane l'unica fabbrica italiana di medie dimensioni a realizzare questo genere di articolo, ciò portò all'aumento delle vendite il quale coincise, a cavallo del secolo, con un momento storico in cui la fotografia si affermò come prodotto di largo consumo. La Cappelli produsse anche la carta fotografica da stampa e nel 1898 l’azienda riceve il Diploma d’Onore all’Esposizione Italiana di Torino per il settore "Lastre e carte sensibili”. La qualità dei suoi prodotti viene confermata in più occasioni anche negli anni successivi e sulle confezioni sono spesso indicati i riconoscimenti ottenuti nelle esposizioni, quali quella a Milano nel 1906 e quella a Torino nel 1911. Verso il 1915 inizia anche la produzione di lastre per radiografia, tecnica diagnostica, (a seguito della scoperta dei raggi X avvenuta nel 1895 da parte del fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen). Verso il 1920 vengono messe sul mercato anche fotocamere di tipo box che portano il marchio dell'azienda, ma si tratta di apparecchi molto semplici di formato 6 x 9 che non sono fabbricati in proprio, vennero prodotte soprattutto perché queste macchine permettevano di supportare da un punto di vista pubblicitario la vendita del materiale sensibile. Nel primo dopoguerra, la Cappelli S.A. è in grande espansione, nonostante nel corso dei primi anni Venti abbia iniziato a produrre anche pellicola, il suo articolo primario rimane la lastre, tanto che nel 1926 ne sforna ben 150.000 m². Anche se strano, il picco di produzione si verifica proprio nel momento in cui si va sempre di più affermando l’uso della pellicola in rullo, tipo di supporto sempre più diffuso grazie alla progessiva diffusione della Leica di Oskar Barnack (1925) e del suo formato da 35 mm segnerà la progressiva scomparsa delle lastre di vetro. Ma nel 1932 l’azienda ligure FILM, che dopo un periodo di grave crisi si trova a sua volta in un momento di notevole sviluppo commerciale, assorbe la Cappelli S.A., per la quale già realizzava alcuni prodotti, modificando la propria denominazione in Fabbriche Riunite Prodotti Fotografici Cappelli e Ferrania o, più semplicemente, Film Cappelli-Ferrania: in pratica l’acquisizione della Cappelli è l’evento che determina l’apparizione del marchio Ferrania. Il mantenimento della vecchia denominazione accanto a quella nuova è evidentemente un'operazione tesa a dare un segnale di continuità per quanto riguarda la qualità dei prodotti, dal momento che, come si è detto, l’azienda milanese godeva fino a quel momento di ottima reputazione sul mercato dei materiali sensibili per fotografia. Dal 1933 la produzione della Film Cappelli-Ferrania comprende anche le pellicole in rullo e la varietà dei prodotti in vendita appare veramente notevole. In un catalogo databile al 1934 circa sono elencati diciassette tipi diversi di lastre in vetro, che vanno da una sensibilità di 700/750 HD (in valori attuali circa 30 ISO) fino a 220/300 HD (circa 10 ISO) con varianti relative a supporti sensibili di tipo ortocromatico, pancromatico, infrarosso e diapositive. ferrania Anche le pellicole in rullo sono ben rappresentate, pure nel formato da 35 mm, definito nella descrizione come Pellicola Speciale per apparecchi Leica, Contax e simili; sono presenti inoltre le confezioni di filmpack, le pellicole piane (che hanno cominciato a sostituire le lastre di vetro negli apparecchi di medio/grande formato), le pellicole fotomeccaniche e le diapositive. I livelli di sensibilità sono analoghi a quelli delle lastre e, se visti con gli occhi (analogici) di oggi o di qualche anno fa, appaiono molto ridotti. Seguono quattordici tipi di carte fotografiche di diversi formati e superfici, alcuni con due sole gradazioni di contrasto, altri con tre; concludono il catalogo tre varianti di pellicola cinematografica di celluloide. La doppia denominazione dell’azienda prosegue fino al 1935, quando rimane il solo marchio Ferrania e cessa definitivamente quello Cappelli. Il 30 gennaio dello stesso anno era scomparso Michele Cappelli, il suo fondatore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300287008
  • NUMERO D'INVENTARIO 4044
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Università di Chieti-Pescara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sulla faccia superiore della confezione originale - Non aprire che all'oscuro LASTRE AL CLORO BROMURO D'ARGENTO "DIAPOSITIVE" per Proiezioni, Stereoscopi, Riproduzioni, Manoscritti, Disegni ecc. di M. CAPPELLI MILANO - Via Friuli, 21 1 Dozz. 6½ - 9 Milano 1906 * GRAND PRIX * Torino 1911 - ditta produttrice M. CAPPELLI - maiuscolo/ minuscolo - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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