ritratto di Antonio Palizzi. ritratto d'uomo

dipinto, 1800 - 1899

Il padre dei Palizzi è rappresentato a mezzo busto e di tre quarti. Il volto incorniciato da capelli bianchi, è finemente disegnato in tutti i suoi particolari

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 62
    Larghezza: 50
  • ATTRIBUZIONI Palizzi Francesco Paolo (1825/ 1871): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo d'Avalos
  • INDIRIZZO piazza l. V. Pudente, Vasto (CH)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Antonio Palizzi, padre dei quattro fratelli pittori, era un tipico rappresentante della borghesia meridionale. Capace di esercitare vari mestieri, pratico di leggi era infatti procuratore. Coltivava molte aspirazioni letterarie ed artistiche. La casa Palizzi, detta in paese "delle nove Muse" appariva come un'officina in cui si modellavano e si dipingevano tipiche ceramiche abruzzesi, si intagliavano il legno, si dipingeva e si suonavano il piano e la chitarra. Vasto era un ambiente di carbonari e la prima vendita fu istituita nel 1811. Carbonari erano tutti gli amici del Palizzi, fra i quali Gabriele Rossetti, poeta e patriota, che rappresentava per i vastesi un modello da seguire. Don Antonio Palizzi che fra l'altro poetava in compagnia con Don Antonio Rossetti, non sfuggì alle persecuzioni borboniche. Il giovane Filippo gli fece un ritratto molto spiritoso. Questo ritratto di Francesco Paolo Palizzi fu evidentemente eseguito vari anni dopo, nella tarda età di Antonio Palizzi. Il vecchio è rappresentato a mezzo busto, col volto girato di tre quarti e reso con affettuosa immediatezza in un'espressione bonaria e assorta. La luce investe in pieno la figura e mette in risalto le ciocche bianche dei capelli e tutte le pieghe del volto. Graduali e delicati passaggi di colore rendono il vivace colorito. Francesco Paolo Palizzi, il minore dei quattro fratelli, nato a Vasto nel 1825, si recò a Napoli nel 1845 dove si sottopose a lunga e attentissima preparazione accademica, studiando in particolare la pittura del 1600 e del 700 Napoletano , su cui seppe innestare la lezione critica e rigorosamente tonale di Chardin. Visse le esperienze francesi, qui particolarmente vive. Sembra anche che il pittore conosca la lezione di Ingres, sia per la qualità della pittura, che per la serena compostezza e per l'equilibrio dei chiari e degli scuri che dominano nel dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300013146
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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