Agar fugge nel deserto

vaso da farmacia, 1700-1799

Vaso albarello da farmacia con l'episodio di ripudio di Agar. Di aspetto un po' tozzo, col corpo leggermente rastremato, rivela sullo smalto stannifero le molte screpolature dovute all'uso ed all'imbibizione. Incorniciato da fascia turchina esterna e da un filetto della stessa tinta e da bordino intorno arancetto, la scena nella tavolozza pentatonica castellana. Il patriarca Abramo è raffigurato vecchio e meno imponente dell'Abramo del Guercino; la ripudiata ancella ha l'aspetto di una contadina abruzzese, col sacchetto sotto il braccio sinistro, la cui mano regge una fiasca impagliata. Con la destra Agar si deterge le lagrime, mentre il figlioletto Ismaele quasi sollecita la mamma ad incamminarsi. Quinta vegetale a sinistra ed un angolo di palazzetto a destra. Sullo sfondo il tipico paesaggio castellano. Sotto il margine inferiore, in un cartiglio, si legge AGAR EXPELLITUR CUM FILIO SUO - GEN 21. 14. Nel retro la firma è stata scalfita dal ladro che si era impossessato del pezzo, nel famoso saccheggio, quando la Galleria era nella villa di Caprara del Barone Acerbo. Curiosità: l'albarello "rientrò alla base" ancora sporco di conserva di pomodoro, uso a cui era stato destinato dal ...momentaneo proprietario

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