dettagli del basamento della Colonna Traiana

disegno architettonico, ca 1579 - ca 1585

Foglio unico, pagina destra; mostra un segno di piegatura in basso e a destra per la chiusura del volume. Tracce di prolunga superiore. Raffigura un profilo di elementi dello zoccolo del basamento con rilievi e il dettaglio di una foglia vista di prospetto. Iscrizione esplicativa e misure. Numerazione moderna a matita, in basso a destra: 34

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ matita
  • MISURE Altezza: 576 mm
    Larghezza: 437 mm
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
  • INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il foglio aveva una prolunga superiore, perduta già al tempo del volume della Forni (1991); l'iscrizione, riportata dalla stessa a p. 121, fa riferimento infatti ad altri elementi, non più visibili, probabilmente disegnati su di essa. Lo zoccolo del basamento della colonna Traiana compare anche nel codice A, f. 33. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. Numerazione moderna, a matita
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268458
  • NUMERO D'INVENTARIO FN8090
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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