Tempio rotondo del Foro Boario

disegno architettonico, ca 1579 - ca 1585

Foglio unico, mostra una lacuna in alto a sinistra, restaurata. Verso non disegnato, con timbro. Raffigura, in alto, alzato con colonnato interrotto per mostrare il corpo dell'edificio, con copertura completata idealmente con acquerellatura, e iscrizioni. In basso, pianta con iscrizione al centro e misure. A sinistra, profilo di cornice e zoccolo, profilo di imoscapo e base di colonna, sezione dell'abaco dei capitelli

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura
  • MISURE Altezza: 527 mm
    Larghezza: 324 mm
  • ATTRIBUZIONI Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
  • INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno segue uno schema consueto nella raffigurazione dell'edificio (il Tempio delle Vergini, secondo la denominazione data dall'autore) per pianta e alzato, con spaccato del colonnato e profilo di alcuni dettagli. Vi sno misurazioni di singoli dettagli nonché la scala in palmi per pianta e alzato. Nella parte superiore dell'edificio Alberti segna in linea punteggiata la reale copertura a tetto e annota che l'alzato non è completo bensì "ruinato"; tuttavia lo completa secondo un'ipotesi di copertura a cupola esternamente ribassata, ispirata a quella del Pantheon. Numerose le annotazioni apposte sulle singole parti del disegno, oltre alla lunga iscrizione al centro della pianta, che riportano le osservazioni e la descrizione dal vero dell'edificio (per le quali v. Forni, p. 119). Varie lettere di richiamo ai particolari sul disegno della pagina 46 del codice. La tavola fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268456
  • NUMERO D'INVENTARIO FN8163
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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