tabernacolo - a tempietto di Bonfini Desiderio (sec. XVI)

tabernacolo a tempietto, 1500 - 1599

Tramite 5 gradini si accede al tempietto ottagonale, 4 lati del quale sono scanditi da colonne scanalate, con capitelli corinzi, coronate da un'architave e da un timpano triangolare. All'interno una nicchia a tutto sesto su lesene binate racchiude gli sportelli. Nelle lunette teste di cherubini in legno dorato e policcromo. Sullo sportello centrale e su quello tergale è raffigurata la Resurrezione di Cristo. I battenti degli altri due sportelli sono decorati da specchiature rettangolari ed ovali con profilature in legno dorato. Gli altri lati del tempietto sono ornati da nicchie centinate, ritmicamente alternate, policromate in azzurro e decorate da un motivo a conchiglia. Al di sopra specchiature mistilinee. Sul tiburio si innesta la cupola ottagonale a "scaglie dorate". Le fronti sono decorate da una triplice archeggiatura su colonne, e i lati, in simmetria con la parte inferiore del tempietto, da nicchie centinate. Sul globo posa una croce lobata in legno dorato. Il crocefisso, in bronzo, di buona fattura, ha il perizoma annodato sulla destra

  • OGGETTO tabernacolo a tempietto
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Bonfini Desiderio (notizie Dal 1601/ Ante 1635): intagliatore
  • LOCALIZZAZIONE Ascoli Piceno (AP)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Piuttosto complessa la situazione storica i questo tabernacolo, attribuito ora a Cola dell'Amatrice (1480-1547), ora a Desiderio da Bonfini (1570-1630), ora a Giorgio Vasari (1511-1574). Il primo a citare un tabernacolo parlado del duomo è il Lazzari (1724, p. 14) che lo descriveva situato sull'altare maggiore e lo attribuisce al Vasari. Tale ciborio, nel 1724, effettivamente era situato nel Duomo, e traslato posteriormente nella chiesa di S. Leonardo, e da lì nella chiesa dell'Icona. Invece parlano della cappella del Sacramento il Gabrielli nel 1886 cita un ciborio come opera del XVI sec. Nel 1894 il Luzi descrive il tabernacolo come opera di Desiderio da Bonfini, eseguito nel 1619 su commessa di Aurelia Guiderocchi. Realmente venne eseguito nel 1619 dal Bonfini, quasi un "macchina" alto ben 2.50 metri, era situatoo nella chiesa di S. Francesco. Dopo il 1853 fu acquistato dal capitolo ascolano per essere collocato nella cappella del Sacramento, ove però, date le dimensioni, non trionfava in tutta la sua bellezza. Il tabernacolo è attualmente nella chiesa di S. Pietro martire: non è rintracciabile l'anno della traslazione. Risulta di scuola del Bonfini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100254690
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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