transito della Madonna e committenti

dipinto,

Il dipinto risulta assai lacunoso, tuttavia è chiaramente riconoscibile il soggetto raffigurante il Transito della Vergine. La Madonna, di cui non è più visibile il volto, è distesa esanime su di un letto con le mani incrociate sul grembo ed è circondata dagli apostoli che partecipano all'evento con pacata commozione. San Pietro tiene in mano un libro aperto con la coperta rossa, al suo fianco è riconoscibile San Giovanni con in mano un turibolo. Più dietro è un gruppo di tre apostoli in piedi, mentre due sono inginocchiati ai lati del catafalco della Vergine. In basso a destra sono raffigurati i due committenti; in alto si intravedono le sagome di angeli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Mazzaforte Giovanni Di Corraduccio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco (ex)
  • INDIRIZZO Via Frà Giordano, 221, Giano Dell'umbria (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dell’antico ciclo pittorico della cappella del Crocifisso è andata perduta la decorazione nella volta e nella parte alta, fatta eccezione per due frammenti relativi alla Passione di Cristo, di cui in uno Scarpellini (1976) riconosceva la Cattura nella parete di fondo. In una nicchia restano un Agnus Dei nell’archivolto e due Profeti negli sguanci. Nella parte inferiore cominciando da sinistra è una Dormitio Virginis molto frammentaria; nella parete di fondo sono i resti di una Flagellazione e di un’Andata al Calvario; nella parete di destra rimangono una Crocifissione, un San Francesco, un brano con i Dannati, facente parte di un Giudizio Universale che si sviluppava nella parte superiore del vano, e una Deposizione nel sepolcro nel peduccio del capitello d’ingresso della cappella. Gli affreschi che erano parzialmente ricoperti dallo scialbo furono riportati alla luce e restaurati da Lanciotto Fumi nel 1934 come ricorda il Pambuffetti che, in una breve pubblicazione, dava la notizia dello scoprimento delle pitture murali insieme ad una puntuale descrizione delle stesse. Lo studioso riteneva che il ciclo fosse opera di diversi autori del XIV secolo (Pambuffetti 1934, pp. 7-14). Il Van Marle (1925), che all’epoca poteva vedere solo la Crocifissione, l’attribuiva a pittore di tradizione fiorentina operante nella metà circa del Trecento. Nel 1963 Zeri (pp. 43-44, nota 7) aggiunge la Crocifissione e la Dormitio Virginis al catalogo di Giovanni di Corraduccio. Nello stesso anno B. Toscano, indipendentemente da Zeri, assegna gli affreschi, seppur in via dubitativa, al medesimo pittore. Nel 1964 Santi li ricollega a quelli dell’abside sinistra della chiesa di San Francesco a Montefalco, la cui paternità è appunto riconosciuta a Giovanni di Corraduccio. Vitalini Sacconi (1968) vi riconosce la mano di un collaboratore umbro di Cola di Pietro. Scarpellini (1972) e Boskovits (1975) li attribuiscono a Giovanni di Corraduccio (cfr. Scarpellini 1976, con bibliografia precedente). I contributi successivi riconoscono unanimemente la paternità delle opere al pittore folignate (Todini 1989; Fausti 1990; Salvatori 1999; Lunghi 2000). Per quanto concerne la cronologia, Scarpellini (1976, pp. 32, 67-68, figg. 48-56) reputa che gli affreschi siano connessi ad una fase relativamente arcaica dell’arte del pittore folignate. Zeri nel 1976 (p. 22) sottolinea come i caratteri dei dipinti di Giano li accomunino agli affreschi superstiti del ciclo della Cappella della Croce nella cattedrale di San Venanzo a Fabriano (documentato tra il 1415 e il 1416), testo-chiave dell’attività del pittore folignate e menziona la presenza di una data, decifrata con incertezza in 1434, che appare in uno degli affreschi di San Francesco a Giano. Scarpellini, per lo stile drammaticamente chiaroscurato che caratterizza i dipinti, li data accanto a opere attribuite a Giovanni di Corraduccio riferite ai primi anni del secondo decennio del Quattrocento, non lontano pertanto dalle pitture di Fabriano. Per la scena in oggetto lo studioso riconosce come prototipi la Dormitio Virginis nella chiesa di San Pietro a Terni, opera del Maestro della Dormitio di Terni, e la versione ridotta realizzata da Giovanni di Corraduccio in una delle tavolette del Trittico Kisters (p. 32)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000220272
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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