Crocifissione con la Vergine, S. Giovanni Evangelista,la Maddalena
dipinto
1375 - 1399
Personaggi: Madonna; S. Giovanni Evangelista; Maddalena
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
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MISURE
Altezza: 284
Larghezza: 170
- AMBITO CULTURALE Ambito Umbro
- LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, interessante documento dell'arte della fine del Trecento, venn e rinvenuto nel 1937 in un vano murato di una finestra ad arco acuto dell' orfanotrofio femminile. A causa dell'eccesiva umidità che ne metteva a rep entaglio la conservazione per intervento del canonico Enrico Giovagnoli e su finanziamento della Cassa di Risparmio ne fu deciso lo stacco ed il res tauro fu operato dal prof. Bruschetti. Venne poi collocato nella sede dove oggi si trova. Nel 1897 il Magherini Graziani ricordava un Cristo in croc e nel refettorio del convento di S. Domenico che egli attribuiva ad un imi tatore di Giotto, ma la difficoltà maggiore consisteva nell'identificazion e del luogo in cui si trovava l'antico refettorio con l'orfanotrofio femmi nile a causa dei tanti rifacimenti e modifiche subite dal convento nel cor so degli anni. Il Giovagnoli avvicinò il Crocifisso rinvenuto nel 1937 con quello citato dal Magherini. Considerato però che l'edificazione del conv ento iniziò nel 1415 (Ascani, 1963), è da escludere che l'affresco dovesse andare ad ornare una delle pareti del canvento, pertanto le opere menzion ate dagli studiosi sono da ritenersi lavori distinti. Con molta probabilit à l'opera fu eseguita per una cappella dei padri domenicani prima della fa bbricazione dell'attuale tempio di S. Domenico. Nonostante il suo lacunoso stato di conservazione il dipinto rappresenta una delle più interessanti produzioni pittoriche del XIV secolo in area tifernate. La figura del Cris to è pressochè integra mentre frammnetarie sono le rappresntazioni della V ergine e del S. Giovanni ai lati e della Maddalena genuflessa in basso. L' anonimo pittore pur realizzando forme dichiaratamente provinciali anche co n una certa ingenuità, mostra una notevole capacità nell' esecuzione del t rasparente perizoma del Cristo e nell' ampio panneggio della veste di S. G iovanni. Nello studio del 1940 il Giovagnoli affermò che il dipinto rivela va affinità con l'arte senese in modo particolare con i lavori di Pietro L orenzetti soprattutto qualora la si confrontava con i suoi lavori eseguiti in Assisi ed in particolare con l'affresco raffigurante la Deposizione da lla croce. Anche la Chiasserini (1951) ritenendo erroneamente il dipinto r icordato dal Magherini lo stesso rinvenuto nell'orfanotrofio femminile, ev idenziava come questo era da considerarsi opera senese o seneggiante del XIV secolo correggendo l'attribuzione del Magherini che lo riteneva di un imitatore di Giotto e sottolineando come "...le figure giottesche non indu lgono tanto nell'amore dei particolari...nè un così tenue modellato...". I l riferimento ad un artista senese viene inoltre confermato dalla presenza di altre testimonianze dell'arte di Siena attestate non solo a Città di C astello ma anche in aree limitrofe come la non lontana Sansepolcro. Nell'a ffresco tutto è ridotto all' essenziale, ogni orpello decorativo, come pot eva essere il paesaggio scompare per lasciare posto soltanto al dramma del l'uomo; il Cisto non lascia trasparire alcun segno di sofferenza, risrvata alle sole figure dei dolenti. Per la mancanza di documenti precisi non si può proporre una datazione precisa anche se attraverso l' analisi dello s tile lo si può collocare alla fine del sec. XIV, non oltre l'ottavo-nono d ecennio del secolo, opera di un artista forse senese, che rivelò una delic ata sensibilità pur mostrando ancora uno stile tradizionalmente legato all e formule del primo trecento senese. Affresco staccato, lacunoso
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075826
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0