martirio di San Felice

dipinto, ca 1250 - ca 1250

Dossale in legno di pioppo costituito da tre assi posti in senso orizzontale e tenuti da due traverse verticali. La cornice, anch'essa in pioppo, ha una decorazione nello spessore interno eseguita a missione con lamina di stagno

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 105 cm
    Spessore: 10,5 cm
    Peso: 87,5 kg
    Larghezza: 176 cm
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di San Felice Di Giano (notizie 1250-1300)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, proveniente dall'altare del Sacramento della chiesa abbaziale di San Felice di Giano, giunse in Galleria nel 1922 a titolo di deposito da parte del Comune di Giano dell'Umbria. Il dipinto è stato inserito in un gruppo di dossali umbri, in particolare spoletini, caratterizzati dalla suddivisione della superficie pittorica in registri, dove vengono disposte scene e figure in sequenza continua (Santi, 1969, pp. 24-25). Mentre le figure dei due registri superiori si riferiscono al tema del Giudizio Universale, le scene nella parte bassa narrano il martirio di San Felice, vescovo dell'antica Massa Martana (Vicus Martis), ucciso nel 299 sotto l'imperatore Massimiano. Da sinistra troviamo i vari episodi relativi al suo martirio: l'interrogatorio, la flagellazione, l'immersione in una caldaia bollente, l'esposizione al fuoco su una grata, ed infine, la decapitazione. Dalle fonti si ricava che sul luogo del supplizio fin dal V secolo nascesse un primo insediamento monastico, di epoca successiva (XIII secolo) sarebbe invece la chiesa che ospitava l'opera presa qui in esame. Scartate le ipotesi di riconoscere nelle lame delle spade di San Paolo e del carnefice di san Felice il nome di un tal Maestro Paescus, attualmente la critica identifica l'autore del dipinto in un anonimo maestro, che prende il nome proprio dal dossale di San Felice di Giano, il cui stile si caratterizza per l'uso di netti contrasti cromatici, per le figure allungate e disegnate dalle linee di contorno e per le raffinate, quanto minute lumeggiature. La cultura figurativa di questo artista si presenta variegata, fortemente influenzata dall'arte romanica spoletina e aggiornata sulla produzione giuntesca più moderna (Benazzi, 1994, pp. 66-67)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017174
  • NUMERO D'INVENTARIO 979
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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