malato alla fonte. figura maschile distesa

scultura, ca 1277 - ca 1281
Arnolfo Di Cambio (attribuito)
1245 ca./ ante 1310

Statua in marmo bianco di Carrara ricavata in un unico blocco. Nel retro è stato consistentemente asportato il materiale originario per alleggerire la scultura

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • MISURE Profondità: 27 cm
    Altezza: 35,5 cm
    Peso: 51,5 cm
    Larghezza: 54.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Arnolfo Di Cambio (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua, insieme alla Donna alla fonte (inv.895), fu individuata da Luigi Carattoli nel cortile dell'attuale albergo "La Rosetta" nel 1872; venne acquistata per interessamento di G. Conestabile che ne segnalò la presenza al sindaco R. Ansidei (Cuccini, 1994, pp.78-79). Esposta nei Musei Civici, nel 1920 venne trasferita in Galleria. Insieme a due immagini di Giuristi (inv. 980 e 1069), ad un Malato alla fonte (inv.896) e ad una Popolana alla fonte (inv.895), l'opera in esame costituisce l'unica testimonianza della fontana "in pedis platee" commissionata dal Comune di Perugia e realizzata da Arnolfo di Cambio tra il 1277 e il 1281 e già demolita prima del 1308. Lo smantellamento della fonte probabilmente iniziò già alla fine del XIII secolo, forse per difficoltà di approvvigionamento d’acqua, quando il Comune di Perugia decise di rimuovere il Grifo e il Leone che la ornavano e di collocare le sculture bronzee sopra il portale del Palazzo comunale. Nel 1308 alcune pietre della fonte vennero anche riutilizzate per la costruzione della scalinata di accesso al piano inferiore della chiesa di Sant’Ercolano, poi demolita nel 1524. Cuccini (1989, pp.112-114 e fig.101; 1994, pp.78-85) e poi Silvestrelli (2004, pp.206-208) hanno proposto una ricomposizione dell'intero complesso ipotizzando una struttura addossata ad una parete, composta da due vasche rettangolari inserite l'una nell'altra, decorate con le tre statue degli Assetati ed un rilievo disperso, oltre ai due scriba conservati in Galleria ed uno disperso. A partire dal 1308 non si conosce l'esatto destino delle varie sculture, è probabile comunque che le figure dei Giuristi furono reimpiegati nell'ambiente dello Studium della città (cfr. Biganti, 2004, pp.135-139). Silvestrelli (2004, p.208) evidenzia come stilisticamente la presenza di figure semigiacenti richiami in causa le figure delle urne etrusche (Mariani, 1939; Carli 1973) e come a sua volta possa essere servita da esempio a Giotto nella scena del Miracolo alla fonte del ciclo francescano. La recente mostra, svoltasi nel 2005, ha permesso di riesaminare tutti documenti relativi a questo monumento, di definire l’arco cronologico tra il 1277 e il 1281 e la collocazione originaria tra le attuali via Danzetta e Mazzini. E’ stata, inoltre, sottolineata come in quest’opera Arnolfo abbia potuto sperimentare una libertà iconografica che non si rintraccerà nelle successive commissioni di carattere curiale o prelatizie e come l’incontro con i Pisano sia stato fondamentale per lo stesso Arnolfo e per la scultura locale (cfr. Garibaldi, 2015, pp. 533-542 con bibliografia precedente)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017100
  • NUMERO D'INVENTARIO 896
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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