Madonna con Bambino

scultura, ca 1457 - ca 1460

Rilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna a mezzo busto e il Bambino in piedi tra le sue braccia

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA Terracotta
  • ATTRIBUZIONI Agostino Di Duccio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera proveniva quasi certamente da una nicchia esterna della chiesa di san Francesco al Prato a Perugia; lo confermerebbe sia il materiale usato, resistente ad una collocazione esterna, sia la "struttura modulare del gruppo e (il) felice compromesso fra tridimensionalità e rilevata policromia, che insieme a particolari, ma non esasperati, accorgimenti di scorcio, fanno presupporre un rapporto con la mobilità atmosferica dall'interno appunto di un contenitore spaziale quale una nicchia della facciata di una chiesa", come ha recentemente rilevato Cuccini. Lo studioso propone di datare l'opera durante il primo soggiorno perugino di Agostino di Duccio, quando l'artista era impegnato per i frati conventuali di san Francesco al Prato (1457-1461). La Madonna col Bambino, può essere considerata una sintesi tra la componente astratto-geometrizzante esemplificata nella figura della Vergine e la componente espressionistica visibile invece nel Bambino. Quasi tutta la critica concorda nel rilevare una matrice pierfrancescana e lauranesca di provenienza urbinate, Cuccini, in particolare, sottolinea il rapporto con il polittico di Piero della Francesca già in Sant’Antonio a Perugia (inv. nn. 111-114). Se il senso generale del volume evidenza l’attenzione riservata dallo scultore fiorentino alle solide volumetrie di Piero della Francesca, di cui conobbe certamente le opere riminesi, quando entrambi furono al servizio di Sigismondo Pandolfo Malatesta, l’intensità emotiva che esprime il gruppo mostra una personalissima sensibilità i cui esiti traspaiono nell’alta qualità dell’opera. Rimangono dubbi sulla collocazione originaria del pezzo, in relazione alla documentazione ottocentesca. Infatti, lo stato di conservazione non sembra denunciare una lunga permanenza all’aperto, non essendovi criticità rilevanti, provocate da dilavamento o da eventi traumatici e la preziosità dell’immagine, solenne e intima al contempo, non esclude la destinazione d’uso per un altare privato (cfr. Garibaldi, 2015, pp. 570-572 con bibliografia precedente). Tuttavia una lettera di Luigi Carattoli scritta nel 1868 descrive la statua in una nicchia della fiancata della chiesa da dove riteneva fosse necessario toglierla per evitare i danni dal lancio di sassi di cui era fatta continuamente bersaglio. Il rilievo quindi fu collocato, in data non precisata, nei musei civici istituiti nel 1869 nei locali dell'Università (Montemorcino nuovo)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016846
  • NUMERO D'INVENTARIO 855
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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