Madonna in trono con Bambino tra San Michele Arcangelo e San Gabriele Arcangelo

dipinto, 1300 - 1324

Personaggi: Madonna; Bambino; S. Michele Arcangelo; S. Gabriele Arcangelo. Attributi: (S. Michele Arcangelo) bacchetta degli ostiari; (S. Gabriele Arcangelo) giglio (?); rotolo. Figure: committente. Oggetti: trono; drappo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Ferentillo (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è ricordato da Fabbi (1971), che lo considera "opera di un pittore locale assai mediocre intorno al 1420". Borsellino (1974) propone invece per il dipinto una datazione tra il 1310 e il 1320, giustificata dalla presenza di alcuni particolari iconografici, quali la posizione assunta dal Bambino, che, ritto sulle ginocchia della madre, si tiene con la mano sinistra allo scollo della veste della Madonna e con la destra alla spalla materna: motivo ripreso quasi alla lettera da una "Madonna in trono" del Maestro del Farneto degli inizi del Trecento (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria). Anche le figure dei due Arcangeli, che lo studioso ritiene ispirate, nel carattere di statuaria imponenza, ai modi del Maestro di Cesi, contribuiscono a confermare questa ipotesi. Già Previtali (1967) aveva comunque notato la presenza di motivi iconografici che rivelavano l'ispirazione del pittore a modelli comuni a un prototipo giottesco del tipo del Polittico di Badia (Firenze, Uffizi): la fattura del velo trasparente della Vergine si ritrova nel trittico Orsini della Cappella di S. Nicola (Assisi, Basilica Inferiore di S. Francesco) e nella Madonna con Bambino di Giuliano da Rimini, datata 1307 (Boston, Isabella Stewart Gardner Museum). Tutti questi elementi rivelano secondo Todini (1986) il precoce contatto con le novità assisiati, elemento comune ad altri pittori operanti nell'Umbria meridionale, come l'autore del dossale con la Madonna col Bambino e sei Storie della Passione proveniente dai dintorni di Norcia (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria) o il più noto Maestro di Cesi. In tutti questi autori, un linguaggio di derivazione locale, non disgiunto da elementi arcaizzanti, si unisce alla ricezione di elementi ispirati a un classicismo di fonte romana e assisiate. Todini propone quindi un datazione intorno al 1300-1310, confermata in uno studio successivo (1989)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000003810
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1300 - 1324

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'