Rinaldo e Armida

dipinto, 1700-1799

cornice lignea intagliata di formato rettangolare, con fasce modanate al profilo color oro, fascia centrale dipinta color ocra, listello dorato alla battuta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Pienza (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena raffigurata in questa piccola tela costituisce uno dei temi più frequentemente rappresentati dagli artisti italiani e francesi dei secoli XVII e XVIII, tratto da un passo famoso della "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso (1544-1595), il grande poema sulla prima Crociata conclusasi con la conquista di Gerusalemme nel 1099 e l'instaurazione di un regno cristiano. Si tratta infatti dell'episodio degli amori di Rinaldo e Armida (XVI, 17-23), nella scena centrale delle effusioni amorose, in gran parte ricalcate sulla tradizione figurativa ariostesca di Angelica e Medoro. Rinaldo, principe cristiano, viene sedotto dalla giovane e bella maga Armida, inviata dai saraceni a provocare la rovina dei cristiani per mezzo della magia: qui è rappresentato in grembo ad Armida con il capo sul suo petto, all'ombra degli alberi presso un laghetto, sullo sfondo del palazzo della maga. Dettagli iconografici importanti sono costituiti dallo specchio di Armida, appoggiato a terra davanti a lei e dai due soldati che compaiono sulla destra della tela, che non sono altro che i compagni di Rinaldo, partiti alla sua ricerca dopo il rapimento del cavaliere cristiano da parte della maga, qui rappresentata con i seni scoperti e la capigliatura acconciata con ghirlande di fiori, che ricadono anche sul petto di Rinaldo (le magiche catene con cui Armida aveva appunto rapito Rinaldo). A questo quadretto fa da pendant un altro delle stesse dimensioni e dello stesso autore, anch'esso conservato all'interno di questo piccolo vano chiuso situato in corrispondenza del muro esterno della sala della Musica nell'ala ovest del Palazzo, facente parte di una serie di locali riservati agli appartamenti degli ospiti e allestito alla fine del XVIII secolo, in occasione del nuovo riassetto del Palazzo a scopo di uso abitativo signorile: il dipinto rappresenta infatti un altro episodio significativo tratto dalla "Gerusalemme Liberata" del Tasso, ossia quello descritto nel canto XIX relativo alle vicende di Erminia e Tancredi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900557839
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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