vaso da farmacia, coppia - bottega Italia centro-settentrionale (fine sec. XVII)

vaso da farmacia,

Il corpo vasale, impostato su un disco è di forma cilindrica con una rastr emazione centrale che determina i rigonfiamenti superiore ed inferiore; su lla spalla arrotondata s'innesta il brevissimo collo estroflesso che termi na con orlo piano. La superficie interna e quella esterna - ad esclusione del fondello - sono rivestite di smalto bianco. La decorazione blu cobalto ,investe tutta la superficie esterna ad eccezione della zona in prossimità del piede e della fascia mediana riservata al cartiglio. E' costituita da elementi vegetali che si dispongano in tralci di fiori e fogliette disegn ati con veloci pennellate. Il decoro fitomorfo è organizzato all'interno d i due bande, delineate da fascette sottili sempre in blu cobalto, disposte al di sopra e al di sotto del cartiglio che riguarda la zona di massima r astremazione del corpo vasale. Il cartiglio è molto semplice ed è formato da una fascia bianca risparmiata che accoglie la scritta farmaceutica dipi nta in blu cobalto. Un albarello è chiuso da un coperchio a capolino molto schiacciato che ha una tozza presa centrale a rocchetto e innesto cilindr ico. La superficie interna e quella esterna sono rivestite di smalto bianc o di tono più scuro rispetto a quello dell'albarello; esternamente il cope rchio è decorato con motivi veg

  • OGGETTO vaso da farmacia
  • MATERIA E TECNICA Maiolica
  • LOCALIZZAZIONE Chiusi della Verna (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie di due albarelli è ricordata nell'inventario del convento del 193 4 insieme ad altri tre vasi a rocchetto che risultano mancanti. Il gruppo è attribuito a fabbrica faentina del XVII o XVIII. La struttura formale de ll'albarello a rocchetto assume proprio nel corso del XVII secolo una magg iore flessuosità del profili, sostituendo le carenature con curve, determi nando così un passaggio più dolce tra la rastremazione mediana e i due rig onfiamenti a cipolla; interessanti esempi di questa tipologia sono alcuni albarelli romagnoli della farmacia del Monastero di Classe a Ravenna (F. L iverani, G. Raggi, Le maioliche del Museo nazionale di Ravenna, Modena 197 6, p. 63, n. 47). Questa evoluzione continua anche nel Settecento e si aff erma in vari centri di produzione come dimostrano alcuni esemplari liguri pubblicati dal Lucattini e dal Pesce (Mostra retrospettiva della ceramica ligure ad Albisola, Alesandri 1968, p. 43, n. 90; L. Lucattini, Arte e cer amiche nel Museo dell'Ospedale di S. Martino di Genova, Genova 1975, p. 18 4, nn. 928-929) o latri umbro, come quello derutese pubblicato da Rocchiet ta (S. Rocchietta, Antichi vasi di farmacia italiani, Milano 1988, p. 134) . Il motivo decorativo sembra costruire una variante semplificata della co nosciuta tipologia a girali di virgulti e foglie che si afferma soprattutt o su fogge apotecarie già nel Rinascimento. Qui l'effetto piacevole dei vi rgulti fogliati è dato da un sottilissimo tralcio e da tocchi veloci di pe nnello per le fogliette e, pur con estrema semplicità, il decoro è ancora tratto con una certa accuratezza. Dagli elementi tipologico e stilistici c he non hanno specifiche caratteristiche per l'individuazione di una determ inata manifattura è possibile supporre che gli albarelli siano una produzi one di una officina dell'Italia centro-settentrionale, forse faentina, del la fine del XVII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259263
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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