vaso da farmacia, opera isolata - bottega Italia centro-settentrionale (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)

vaso da farmacia,

Il corpo vasale è cilindriforme, con una rastremazione nella zona mediana che determina al di sopra e al di sotto due rigonfiamenti. Il rigonfiament o superiore, che è più espanso, in alto si restringe a formare un brevissi mo collo svasato che termina con orlo piano. Il rigonfiamento inferiore si restringe in basso formando una base a gola dritta che termina con un pie de a brodo piatto. La superfici e interna e quelle esterna, ad esclusione del fondello, sono rivestite di smalto bianco. La decorazione è in monocro mia blu cobalto più o meno diluito a seconda delle pennellate e investe l e parti più espanse solo sul recto, mentre la zona centrale è riservata al cartiglio. E' costituita da banderelle che incorniciano un motivo vegetal e caratterizzato da fogliette lobate che si incurvano e si dispongono in g irali; gli elementi vegetali sono risparmiati sul fondo bianco e risaltano per i contorni azzurri. Il cartiglio, di forma rettangolare, è anepigrafe ed è formato molto semplicemente da una linea che ne determina il profilo e da righe verticali sui lati brevi che fingono l'accartocciarsi delle ca rtelle

  • OGGETTO vaso da farmacia
  • MATERIA E TECNICA Maiolica
  • LOCALIZZAZIONE Chiusi della Verna (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La morfologia dell'albarello caratterizzata dai due rigonfiamenti della pa rte superiore ed inferiore e dalla rastremazione centrale, è ben attestata nel corso del Seicento, tuttavia è nel corso del secolo successivo che il profilo vasale si addolcisce ulteriormente con curve più sinuose è più ac centuate nella parte superiore. In tal modo l'albarello assume l'aspetto d i balaustro ed è proprio tale foggia ad avere particolare successo in molt e fornaci del XVIII secolo (G. C. Bojani, C. Ravanelli Guidotti, A. Fanfan i, La donazione Galeazzo Cora, Milano 1986, pp. 24, n- 19, 54, n. 101; L. Lucattini, Arte e ceramiche nel Museo dell'Ospedale di S. Martino di Genov a, Genova 1975, p. 171, nn. 867-868). Per quanto riguarda il motivo decora tivo tracciato con rapide pennellate e con una cromia diluita, possiamo su pporre che si tratti di una tarda emanazione della tipologia a girali fito morfo o della foglia accartocciata, tipologia quest'ultima, che già si att esta in centri come Faenza, Montelupo fin dal XV secolo e che viene impieg ata nelle fornaci valdarnesi soprattutto per ornare le forme apotecarie (G . C. Bojani, C. Ravanelli Guidotti, A. Fanfani, cit., p. 47, n. 80). E' p ertanto plausibile che l'albarello della verna debba inserirsi nella produ zione tradoseicentesca o dell'inizio del XVIII secolo di un centro dell'It alia centrale o settentrionale, che ancora usa motivi di tradizione rinasc imentale, pur rinnovandoli con una sintassi corsive e semplificata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259256
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'