Madonna con Bambino

dipinto, ca 1535 - ca 1545

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giuseppe. Attributi: (Madonna) libro. Attributi: (San Giuseppe) sega. Figure femminili. Mobilia: sgabello. Oggetti: sega. Architetture: case; campanili. Elementi architettonici: scalinate; portale centinato. Abbigliamento religioso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 119
    Larghezza: 102
  • ATTRIBUZIONI Carucci Jacopo Detto Pontormo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Arte dei Beccai, ora Accademia delle Arti del Disegno
  • INDIRIZZO Via Orsanmichele, 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Madonna seduta in terra che guarda un libro ed ha il Bambino disteso sulle ginocchia; in lontananza casamenti con figure che indugiano nei pressi di una porta (Gamba, 1921). I colori predominanti sono il rosso della veste della Vergine che contrasta con il verde cupo della manica del manto. Il dipinto ha avuto contrastanti attribuzioni data la gran quantità di copie, se ne contano ben 11 (Pittaluga, 1933) sparse in varie collezioni private e musei. La copia della Alte Pinakotek di Monaco ritenuta autografa dal Morelli (1893) e da Goldschmidt (1911), ma non dal Clapp (1916) si può ritenere una replica di un originale pontormesco 8Berti, 1966). Il Longhi ritenne come autografa quella in proprietà Frascione, già Ferroni, a Firenze esposta nel 1952 a Napoli 8catalogo mostra 1956). L'autografia pare però da escludere in ogni caso degli undici esemplari che si conoscono di questo soggetto. La Pittaluga (1933) proponeva come autografa la copia già a Poggio Imperiale. Vasari ricorda il dipinto solo come "un bellissimo quadro di Nostra Donna" (Vasari-Milanesi, 1881) che il Pontormo diede al Rossino muratore e che poi passò ad Ottaviano de' Medici. Potrebbe però trattarsi anche della tavola trovata nello studio dell'artista alla sua morte e poi venduta al Salviati (Vasari- Milanesi, 1881: "un quadro di Nostra Donna stato da lui molto ben condotto, per quello che si vede e con bella maniera molto innanzi agli anni") come ipotizza il Berti basandosi sulle parole del Vasari. Circa la cronologia dell'opera, posteriore al 1530 e vicina alla sfera di influenza michelangiolesca il Berti propende per una datazione piuttosto tarda, per la soluzione formale fortemente involuta e calcolata che prelude ai cartoni degli arazzi e del coro di S. Lorenzo (sulla scia di Goldschmidt, Clapp e Pittaluga e degli autori del catalogo della Mostra di Napoli). La Cox-Rearick (1964) ha accostato l'opera, per la tipologia della Madonna e per la figura serpentinata in alto, all'arazzo con Beniamino alla corte del Faraone (n. 130) e a un disegno relativo agli Uffizi (n. 6593 F.) datandola fra il 1545 e il 1550, subito dopo gli arazzi. Il Forster (1966) ritiene che l'originale, perduto, dovesse risalire non dopo il 1540-43. I tre studiosi comunque escludono qualsiasi esemplare come originale. Consegnata in temporaneo deposito all'Accademia del Disegno con verbale provvisorio datato 3 ottobre 1974 a firma Paolucci-Chiarelli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194755
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Castello n. 452
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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