Madonna con Bambino e angeli

dipinto, ca 1840 - ca 1860

Il dipinto è inserito in una cornice in legno intagliato e dorato di forma quadrata. Mentre la parte esterna è ornata da un motivo a foglie d'acanto, quella che incornicia il tondo è decorata da un motivo a ovoli stilizzati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di una copia della "Madonna dei candelabri" attribuita in parte a Raffaello (Madonna e Figlio) e in parte a Giulio Romano (angeli) e dipinta nel 1513-1514 (Baltimora, Walters Art Gallery). Nel dipinto tuttavia possiamo notare un arrotondarsi delle forme e un certo sentimentalismo che si allontanano dalla semplice grazia raffaellesca. Per questi motivi il quadro di Montughi si colloca immediatamente in ambito ottocentesco, in quel clima di recupero dei grandi maestri del Rinascimento, rivisti però con sentimento moderno. A questo proposito la nostra "Madonna dei candelabri" si può avvicinare alle diverse "interpretazioni-copie" che Jean-Auguste-Dominique Ingres realizzò sull'esempio raffaellesco. Il pittore francese possedeva una copia (Montauban, Musée Ingres) antica di tale seggetto e più volte ne replicò il tema e ne prese ispirazione per dipingere la figura della Madonna (es. "Il voto di Luigi XIII", Montauban, Musée Ingres). Tuttavia nessuna copia di Ingres è così fedele - nell'iconografia, nelle misure e nel formato - all'originale raffaellesco come quella di Montughi (questa è un centimetro più grande dell'originale). Si tratta quindi di una copia di notevole importanza in quanto unisce la fedeltà dell'originale, la buona qualità pittorica caratteristiche stilistiche tipicamente ottocentesche (si veda la piccola bocca ben disegnata e lo sguardo abbassato che lascia intravedere soltanto una piccola fessura degli occhi, molto simili a come li dipinge Ingres nel "La Vergine dell'Ostia" (1854, Parigi, Musée du Louvre). Può essere datata alla metà dell'Ottocento. La cornice, nonostante la ricchezza di lavoro e di materia, per la sua regolarità, il motivo a foglie d'acanto, l'andamento regolare, diverso dalle esubernze barocche, e per la classicità del motivo della gola interna, sembra essere una ripresa ottocentesca dei modelli barocchi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194087
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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