martirio di San Bartolomeo

dipinto, ca 1640 - ca 1660

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 220 cm
    Larghezza: 148 cm
  • ATTRIBUZIONI Rosselli Matteo (scuola)
  • LOCALIZZAZIONE Scandicci (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela è ricordata nell'Inventario di Carlo Pini del 12 giugno 1863 sempre nel secondo altare di destra e giudicata "men che mediocre"; nella vecchia scheda del 31.01.1930 è indicato un dipinto con "angelo che offre il calice del sacrificio a Gesù inginocchiato". Queste parole sono state cancellate e corrette a penna dal Marchini nel 1968 con "angelo che offre la corona del martirio a S. Bartolomeo (?) che viene scuoiato da due sgherri", e questo ha causato un equivoco sulla provenienza dell'opera, perché la scheda riporta che la tela venne concessa in deposito dalle Gallerie alla Pieve nel 1887; il dipinto concesso era in realtà quello con il Cristo e non questo con San Bartolomeo, che deve essere invece la tela d'altare originaria. L'opera potrebbe collocarsi alla metà circa del XVII secolo, ma le cattive condizioni non ne permettono un'attribuzione sicura. Stilisticamente richiama i modi di Matteo Rosselli, il pittore fiorentino che segna il trapasso dal tardo manierismo al barocco: in particolare il convergere dei gesti di tutti i personaggi verso l'azione, o la figura centrale e le strette aperture spaziali dello sfondo, sono caratteri compostivi tipici del Rosselli, sia nelle opere giovanili come l'Adorazione dei Magi in S. Andrea a Montevarchi (AR), del 1605-1606 circa, che in quelle della maturità (Congedo di S. Paolo, Cattedrale di Volterra, terminato nel 1626) sono tutti motivi presenti in questo martirio di San Bartolomeo, insieme al modo semplice e asciutto di condurre i panneggi. Inoltre il gesto del santo è ripreso tale e quale dal pastore a destra dell'Adorazione dei Pastori terminata dal Rosselli su disegno del suo maestro Gregorio Pagani nel 1605-1606 (Firenze, coll. privata; cfr. Cantelli 1983, p. 131, fig. 679). Di questo pastore il Louvre conserva un disegno preparatorio, sempre del Pagani (cfr. Thiem 1970, n° Z68): la figura del S. Bartolomeo dipende quindi da moduli paganiani, filtrati solo in fase di rifinitura dal Rosselli. Perciò il Martirio deve essere opera di un pittore ben introdotto nell'ambiente di Matteo, quasi certamente un suo allievo, che ne conosceva anche le prove giovanili e aveva consuetudine con la sua poetica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193506
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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