battesimo di Cristo

dipinto,

Lunetta affrescata inserita architettonicamente entro una finta pietra scanalata, sopra una specchiatura a finto marmo colorato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Carli Raffaello Detto Raffaellino Del Garbo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Greve in Chianti (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è stato pubblicato dallo Stopani come opera di ignoto cinquecentesco. Si tratta di una derivazione abbastanza evidente dal Battesimo di Cristo del Verrocchio e di Leonardo (c. 1472), ma, a parte lo schema compostitivo, non vi sono altre analogie stilistiche. La tipologia dei volti con arcate sopracigliari che si incontrano col naso ad angolo quasi retto, il modellato dolcissimo del corpo di Cristo, il panneggio a forti linee accostate ad altre chiarissime, gli accentuati linearismi filippeschi presenti nei due angeli, avvicinano il dipinto all'opera matura di Raffaellino del Garbo.Vi si avvertono tutte le molte pluricomponenti culturali dell'arte di questo pittore dalla storia critica tanto complessa, dall'educazione con Filippino all'influssso umbro (Perugino e Pintutricchio) acquisito a Roma (1495-1500) e a Siena (1502), dal riecheggiamento di formule leonardesche dirette o mediate attraverso Lorenzo di Credi o Piero di Cosimo. Una puntualizzazione cronologica può essere lo stelmma di S. Maria Nuova nella volta della stessa cappella, che nel 1508, con bolla papale, incorporò annesse la pieve e i sui beni. L'esistenza di un disegno (Berlino, nr. KK5044, 269 x 176) con lo stesso soggetto e certamente di Raffaellino del Garbo conferma l'attribuzione. Vi sono alcune varianti, soprattutto nel paesaggio e negli angeli di profilo, mentre identici sono la figura, il volto ed il modellato del Cristo, la figura ed i panneggi del Battista. Il disegno, più che l'opera compiuta, sembra essere ripreso direttamente dallo schema compositivo del Verrocchio. Se si può essere quasi certi dell'attribuzione a Raffaellino del Garbo delle due figure centrali e del paesaggio, dominati veramente da un'atmosfera preclassica, meno irrequieta di quella di Filippino, pervasa di calma, serenità e lucidità, non altrettanto si può esserlo per i due angeli di cui, forse, i tratti appesantiti e sottolineati sono dovuti ad un restauro ottocentesco, probabilmente contemporaneo alle specchiature in finto marmo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900042297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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