San Giovannino addormentato con Sant'Elisabetta e San Zaccaria

dipinto, ca 1673 - ca 1673

Elegante cornice in legno intagliato e dorato, con decori a festoni agli a ngoli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 45 cm
    Larghezza: 58 cm
  • ATTRIBUZIONI Dolci Carlo (1616/ 1686)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si può identificare il dipinto con quello citato dal Baldinucci (V,1847,p. 354) come eseguito dal Dolci per la Serenissima Granduchessa Vittoria, pri ma dell'esaurimento nervoso che lo colpì nel 1674. Un Inv. del 1691 (c. 95 e 95t.) lo elenca tra i quadri esistenti nella Villa di Poggio Imperiale e di proprietà della Granduchessa. Appartiene al numero delle opere che ne l 1799 furono tolte dal Palazzo Pitti e spedite a Parigi (Chiavacci,1859, p.212). Nel 1815 fu restituito alla Galleria di Palazzo Pitti ,dove è semp re stato meno che negli anni intorno al 1940, quando, per essere preservat o dalla rovina della guerra, fu trasportato, insieme con altre opere d'art e,nella Villa di Poggio a Caiano. Il soggetto inconsueto può essere spiega to con la devozione verso il Santo protettore di Firenze. San Giovannino h a preso qui il posto di Gesù Bambino dormiente, tema assai frequente nella pittura barocca. Il rosso sangue del cuscino allude al futuro martirio, l a croce e il cartiglio al ruolo di precursore di San Giovanni. Padre Calzi ni (in Bardi,II,1839) riporta l'opinione assai diffusa, che il Dolci abbia voluto ritrarre se stesso nella figura di San Zaccaria, la moglie Teresa in quella di Santa Elisabetta, la figlia Agnese in quella di San Giovannin o. I tre cherubini alluderebbero alla Trinità. Il quadro è una piccola,raf finata miniatura nella quale compaiono "pezzi di vera bravura come il nudo eburneo di San Giovannino e il pannicello di lino inamidato. La Santa Eli sabetta appartiene alla 1° schiera delle Sante svenevoli che il Dolci ha d ipinto assai spesso. La qualità porcellanata della materia pittorica, che si riscontra nei dipinti degli anni 1660-1670, è dovuta probabilmente (cf r. Del Bravo,1963,p"37) all'influenza delle opere dei pittori fiamminghi c ome Frans van Mieris che da poco erano state acquistate da Cosimo di Ferdi nando II. Il Mec Corquodale, che data l'opera al 1670, vede, nella figura di San Zaccaria,una reminiscenza di Gerard Dou (1973,p.488,n.10)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900021988
  • NUMERO D'INVENTARIO Palatina 154
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio - ECCE AGNUS DEI ECCE QUI TOLLIT PECCATA MUNDI - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Dolci Carlo (1616/ 1686)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1673 - ca 1673

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'