Natura morta con violino, frutta e bicchieri (Natura morta con violino, frutta e bicchieri). Natura morta con violino, frutta e bicchieri

dipinto olio su tela, ca 1706 - ca 1706

Un olio su tela che rappresenta un tavolo su cui stanno un vassoio e cristalli diversi; ed un altro tavolo più basso sul quale poggiano violoncelli, vassoi con frutta, dolci, e dei libri musicali. Misure m 1,35x0,97. Cornice dorata, sag.m 0,05

  • OGGETTO dipinto olio su tela
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • ATTRIBUZIONI Munari Cristoforo (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense-Modena Palazzo dei Musei
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cristoforo Munari pinxit: è dunque l’opera di uno dei più formidabili pittori di nature morte che operarono a cavallo tra Seicento e Settecento. L’autore fu identificato da Giuliano Briganti solo nel 1954. Questa Natura morta con violino, frutta e bicchieri, risalente ai primi anni del Settecento, è un tipico esempio della sua arte: sono invero frequenti, nelle sue composizioni, vari strumenti musicali e la bellezza delle trasparenze dei vetri e dei cristalli. Altissima e qualitativa è quasi sempre la precisione con cui Munari raffigura, oltre agli agrumi, alla frutta e alla porcellana, anche i tessuti o gli spartiti o le pagine dei libri. L’opera in argomento compariva nei cataloghi dei primi del Novecento con l'erronea attribuzione al Caravaggio ed al Baschenis. Ricordata come tale da Ricci (1925) fu poi attribuita ad Andrea Benedetti, su suggerimento di Hoogewerff (1924) con cui anche Ricci concordava. Pallucchini ascrive questo dipinto, nel suo catalogo (1945), al gruppo di opere del cosiddetto "Manaricco", su segnalazione di Giuseppe De Logu, che leggeva tale nome, insieme alla data 1769, nella tela a questa affine degli Uffizi (Baldassari - Benati, 1999). La corretta lettura dell'iscrizione "Munari da Reggio " da parte di G. Briganti ha permesso di avviare la ricostruzione del catalogo dell'artista, in cui è poi rientrata anche l'opera qui presa in esame. La tela fu inserita solamente nel 1998 fra i dipinti certamente eseguiti dal Munari da Francesca Baldassari, attribuzione ritenuta corretta in base al confronto stilistico e alle testimonianze documentarie. Secondo le fonti, Munari a Roma, nel 1706, eseguì opere per la collezione del conte Rinaldo I d'Este, il quale, nel 1712, non aveva ancora onorato il pagamento all'artista, particolare fornitoci da una lettera inviata al conte proprio in quella data. Al contesto romano rimandano certe affinità con l’opera di Maxmilian Pfeiler, di Christian Beretz oppure di Pietro Navarra, come il piacere per il lusso, o per le raffinate trasparenze dei vetri. Gli unici due dipinti di Munari attualmente conservati presso la Galleria Estense di Modena si collocano in data di poco precedente rispetto al pendant conservato alla Edward James Foundation al West Dean College a Chichester, con data 1707. Dopo gli anni romani Munari entrò in contatto con la corte fiorentina e con questa restò in stretto rapporto di collaborazione sino al 1720, anno della sua morte, avvenuta a Pisa. Bibliografia Serafino Ricci, La R. Galleria Estense di Modena. Parte I. La Pinacoteca, Orlandini, Modena, 1925, p. 20 n. 44. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, fig. p. 52. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, p. 5. Rodolfo Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Cosmopolita, Roma, 1945, p. 116 n. 249. Cristoforo Munari e la natura morta emiliana, Catalogo della mostra (Parma 1964), La Nazionale, Parma, 1964, p. 612 n. 11. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 20. Baldassarri Francesca, Cristoforo Munari, Motta, Milano, 1998, pp. 152-153 n. 32. Cristoforo Munari 1667- 1720. Un maestro della natura morta, Catalogo della mostra (Reggio Emilia, Palazzo Magnani, 13 marzo – 13 giugno 1999), Motta , Milano, 1999, p. 80 n. 17. Giancarlo Malacarne, Sulla mensa del principe. Alimentazione e banchetti alla Corte dei Gonzaga, Il Bulino, Mantova, 2000, fig. p. 143. La natura morta in Emilia e in Romagna, Skira, Milano, 2000, pp. 227-232, fig. 234 p. 231. Le stanze della musica. Artisti e musicisti a Bologna dal '500 al '900, Catalogo della mostra (Bologna, Palazzo Re Enzo, 24 novembre 2002 – 23 febbraio 2003), Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2002, p. 57 n. 7. Dipinti a confronto. La collezione della banca popolare dell'Emilia Romagna e la Galleria Estense, Catalogo della mostra (Modena, Galleria Estense, Palazzo dei Musei, 8 aprile – 7 maggio 2006), Banca popolare dell'Emilia Romagna, Modena, 2006, p. 41. Maria Grazia Bernardini, La Galleria Estense di Modena. Guida storico-artistica, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2006, p. 74 n. 35. Gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena, Catalogo della mostra (Reggia di Venaria, 8 marzo – 6 luglio 2014), Panini, Modena, 2014, p. 252 n. 75. La Galleria Estense. Guida breve, Panini, Modena, 2015, p. 71 n. 57, fig. 57. La Galleria Estense. Guida breve, Panini, Modena, 2015, p. 74 n. 58, fig. 58
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675949
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 2978
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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