Una preghiera. Giovane donna in preghiera

dipinto, 1867 - 1867

In un interno domestico una giovane donna sulla sinistra prega inginocchiata ad un crocifisso appeso alla parete

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 171 cm
    Larghezza: 123 cm
  • ATTRIBUZIONI Frugoni Oreste (1842/?)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Preti Cletofonte
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un assolo femminile che non può non richiamare alla memoria quello della "Toilette" di Preti (1866): simile la fisionomia delle due donne dai lunghi capelli scuri, colte entrambe, sebbene in azioni diverse, all'iniziare della giornata, pressoché identico l'abbigliamento, del tutto sovrapponibili le composizioni delle due immagini e condiviso il taglio disinvolto da istantanea, che taglia alcuni arredi a metà. E poi la citazione degli orecchini e dell'indumento disordinatamente posato. Il riferimento è indiscutibile, tanto da giustificare, in assenza di riscontri documentari, l'attribuzione a Preti del dipinto del Toschi, nella scarna vicenda critica che lo riguarda. La paternità di Preti viene dubitativamente avanzata nella scheda storica del 1948, confermata da Copertini (1971) e infine ripresa nella mostra dedicata al pittore nel 1980, primo contributo critico a uno degli artisti più raffinata dell'Ottocento parmense. Nel catalogo l'inedita tela viene proposta come opera giovanile di Preti, probabile preludio alla "Toilette". Che le due opere rivelino un rapporto è indubbio ma sono proprio le assonanze, in fondo tutte e solo iconografiche, a marcare le differenze, formali e materiche. La giovane donna della tela in oggetto ha un che di oleografico, nell'atteggiamento e nell'espressione, una convenzionalità a cui la pittura di genere di Preti non cede mai, specie nell'assolo della "Toilette", così intenso e poetico. La sua materia ricca, preziosa così scopertamente hayeziana nello splendore acceso dei toni non trova davvero riscontro nel dipinto del Toschi:la tavolozza è simile ma senza quegli accenti luministici, quella raffinatezza di stesura che sono la cifra stilistica di Preti. Anche ammettendo che il nostro sia un lavoro giovanile (ma in fondo lo è anche la "Toilette") non si giustifica un così diverso registro stilistico. Ci pare invece dI dover identificare il dipinto in oggetto con "Una preghiera" di Oreste Frugoni esposta nella mostra della Società d'Incoraggiamento del 1867, selezionata per l'acquisto e attribuita, insieme all "Giovinetta dopo il ballo" di Emilio Scherer, al Ministero dell'Istruzione Pubblica. Il quale, com'era consuetudine, dovette lasciare entrambi i lavori all'Accademia che li registra puntualmente nel Supplemento d'Inventario dello stesso anno, e in tutti i registri patrimoniali successivi conservati, fino all'approdo all'allora Regio Istituto di Belle Arti. L'assenza nella documentazione riscontrata di dettagli descrittivi non consente con assoluta certezza di identificare la nostra tela con"Una preghiera" di Frugoni, tuttavia a meno di ipotizzare la sua perdita risarcita da un dipinto di analogo soggetto, tale identificazione pare del tutto attendibile. La data poi è significativa: il quadro di Frugoni fu esposto nel 1867, un anno dopo la "Toilette" di Preti, la cui forza seduttiva non poteva non lasciare echi nei lavori dei giovani artisti accademici. Oreste Frugoni è pittore quasi del tutto sconosciuto: il suo solo cognome era associato ad un solo dipinto "Fanciulla che fila" del 1869, conservato nel Comune di Fidenza. Si può verosimilmente considerare sua quella "Fanciulla che si appunta una rosa"pubblicato come anonimo e da identificarsi con "L'innocenza" presentato alla mostra della Società d'Incoraggiamento del 1866 e sorteggiato al Comune di Fontevivo dove la tela effettivamente si trova. La biografia di Frugoni, come il suo catalogo, non è ad oggi nota: è stato possibile recuperare qualche dato dal Ruolo degli alunni (vol. n.295) dove compare a partire a partire dal 1858 quando viene ammesso ai corsi accademici, all'età di sedici anni. Il suo percorso di studi, tutto negli anni della docenza di Scaramuzza, non dovette essere continuativo, visto che fu promosso alla Scuola di Pittura solo nel 1863 ottenendo solo nell'anno accademico 1867-68, quel primo premio per la mezza figura dipinta che in genere coronava il l'itinerario scolastico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447008
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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