Resti di strutture di epoca romana presso CAPO DON (strutture murarie, insediamento)

Riva Ligure, I sec. a.C - VI sec. d.C

Le strutture murarie rinvenute sembrano essere riferibili ad una villa romana. La presenza di canalizzazioni e dei resti di una vasca foderata di intonaco e cocciopesto potrebbero essere messi in relazione ad attività di tipo agricolo, ma non si può escludere che costituissero un complesso termale. E' probabilmente connnessa con la viabilità primaria (via Iulia Augusta), rispetto alla quale potrebbe avere svolto anche la funzione di stazione stradale. Viene quindi corroborata l'ipotesi che l'area in esame, occupata poco più a nordest dalla basilica paleocristiana, sia da identificare con il toponimo di Costa Balenae (o Bellenae), riportato dalle fonti itinerarie antiche, quali l'Itinerarium Antonini o la Tabula Peutingeriana. L'area rivestiva un particolare interesse, dato che era probabilmente connessa ad un approdo fluviale collocato alla foce del torrente argentina. Materiali rinvenuti: le ceramiche più antiche (II, I sec. a.C) sono rappresentate da ceramica a vernice nera (Campana A), da anfore tirreniche tardo repubblicane (greco-italiche tarde e D1), da ceramica da cucina di importazione tirrenica (olle e relativi coperchi); sono presenti anche sigillate, italiche, tardo italiche, sud galliche vasi potori a pareti sottili (acromi, decorati alla barbottina) anche tardi (boccalini a collarino), ceramica grigia di età imperiale, sigillata lucente, nonché lucerne sia del tipo a volute che "firmalampen". Da segnalare anche la presenza di ceramica comune e ceramica grezza, comprendente anche olle ad orlo sagomato e decorazione incisa, nonché forme di "modelée varoise". Dall'Africa provengono la sigillata chiara A (forma Hayes 3B con orlo decorato a foglie d'acqua), alcuni piatti-coperchi nella variante ad orlo appena ingrossato e le casseruole sia a patina cinerognola che a vernice interna.Tra i contenitori da trasporto vi sono anfore tirreniche (Dressel 2-4) e anfore di area adriatica.Il materiale di età tardoantica è rappresentato da ceramica invetriata, vetri (forma Isings 111), alcuni frammenti di anfore orientali (Late Roman 2 e 3) e da una significativa presenza di ceramica di produzione nord africana comprendente vasellame da mensa (sigillata chiara A e D), anfore e una lucerna in terra sigillata di tipologia non identificabile. La sigillata chiara D è rappresentata dalla coppa H.80 A con orlo obliquo e labbro solo leggermente ingrossato, e dalla scodella H.67. Altri elementi presentano somiglianze con le forme H.95 e H.61B. E' presente una coppa con orlo a mandorla H. 99A, un vaso a listello probabilmente riferibile ad una variante del tipo H.91D. Due esemplari di coppa con orlo ingrossato a fascia, con rotellatura sulla parete esterna, sono attribuibili alla forma Fulford 27. Fra le anfore infine, un orlo orlo estroflesso ad alta fascia con margine superiore ispessito e gola appena accennata di separazione dal collo corrisponde probabilmente ad una variabile

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